«È possibile per una persona con disabilità essere protagonista indipendente della propria vita? Esiste un modello di pensiero divergente dalle classiche visioni assistenzialiste, dove la persona non sia vista come “un problema da risolvere”, ma come una risorsa preziosa che, in autonomia, sia in grado di dare valore al territorio e alla società?»: si partirà da queste domande domani, venerdì 8 novembre e sabato 9, durante il convegno intitolato La strada nuova. Protagonisti di storie di vita possibili, promosso presso la propria sede di Casarsa della Delizia, in provincia di Pordenone (Via Runcis, 59), dall’Associazione Laluna, che con tale iniziativa festeggerà anche i venticinque anni dalla propria nascita.
«Sarà un doppio appuntamento – spiegano dall’Associazione friulana – con relatori di grande spessore, che ragioneranno su importanti temi connessi alla disabilità, come il distacco, la vita sessuale o la figura della famiglia, offrendo diverse chiavi di lettura. Ospite di punta sarà Carlo Lepri, psicologo e docente universitario tra i massimi esperti sui temi dell’inclusione lavorativa e sociale delle persone con disabilità, e in generale gli interventi si terranno in una cornice di performance artistiche volute per rivoluzionare il concetto stesso di disabilità: non più unico elemento fondante e identificativo della persona, ma uno dei tanti, possibili tratti che compongono il mosaico dell’essere umano. Non a caso, nella serata di domani, 8 novembre, prima giornata del convegno, è previsto uno spettacolo dell’ospite d’onore Simona Atzori, la nota ballerina, artista e scrittrice [e anche “firma” di «Superando.it», N.d.R.], priva delle braccia dalla nascita, che si esibirà alle 20.30 al Teatro Pasolini di Casarsa».
Sin dal 1994 – anno che coincide, come detto, con quello della fondazione – l’Associazione LaLuna ha fissato come proprio obiettivo fondamentale quello di fornire un servizio di formazione per migliorare il livello di inclusione e indipendenza abitativa e lavorativa, prima che la persona con disabilità si ritrovi senza familiari. Una visione, dunque, che intende spingersi oltre il “blocco” di regole e pregiudizi, modificando la preoccupazione del «cosa faranno quando noi non ci saremo più?» a «Cosa possiamo fare noi assieme, ora?». In parole semplici, dal “Dopo di Noi” al “Durante Noi”.
Il tutto si sostanzia in una serie di progetti, quali l’OrtoAttivo (se ne legga anche sulle nostre pagine) e un bed&breakfast di prossima apertura, in cui le persone con disabilità sono impegnate in attività lavorative che, invece di risultare concorrenziali alle aziende del territorio, ne diventano fornitori o collaboratori. (S.B.)
A questo link è disponibile il programma completo del convegno dell’8 e 9 novembre a Casarsa della Delizia (Pordenone). Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Susanna Fontana (susanna.fontana@aipem.it); associazione.laluna@gmail.com.