Ecco perché sono Asperger

Chi sono le persone con Asperger? Disabili intellettivi? Persone con un disturbo mentale? Individui bizzarri? O persone che sentono diversamente? A rispondere a queste domande, nel libro “Ecco perché sono Asperger”, è Paolo Cornaglia Ferraris, medico già noto a suo tempo per il “caso editoriale” costituito dalla sua pubblicazione “Camici e pigiami. Le colpe dei medici nel disastro della Sanità Italiana”. «Gli Asperger – scrive tra l’altro Cornaglia Ferraris – non hanno una disabilità intellettiva, rappresentano una minoranza di persone che sentono e pensano diversamente»

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La scuola in ospedale, per riprendersi un po’ della propria vita

«Frequentare di nuovo la scuola è stato un modo per non sentirmi diversa o incapace, per riprendermi un po’ della mia vita che, dentro o fuori di lì, comunque continua…»: lo ha scritto ai nuovi studenti la trentenne Alessandra, prima alunna del progetto “Scuola in Ospedale”, attivo dal 2004 all’Istituto Riabilitativo Montecatone di Imola (Bologna), il noto centro specializzato per la riabilitazione delle persone con lesione midollare e/o con grave cerebrolesione acquisita. E questa iniziativa garantisce loro la fondamentale continuità scolastica anche nel lungo periodo del ricovero

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Cerchiamo di non essere mai lo sguardo dell’altro

«Inutile mostrare grandi paratleti, fantastici modelli di vita – scrive Rosa Mauro, prendendo spunto da chi continua a chiedere di suonare il pianoforte ad Ezio Bosso, nonostante le sue difficoltà -, se quando il cambiamento riguarda qualcuno che consideriamo “uno di noi” non lo accettiamo davvero. Che tu sia un artista, una casalinga, un giornalista o un attore, devi essere accettato per come sei, non per come gli altri vogliono che tu sia. Tutti siamo Unici, su una sedia, a un pianoforte, o senza di esso, senza mai dover cercare di essere lo sguardo dell’altro»

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Sono 15 milioni ogni anno i nati prematuri a rischio di cecità

In occasione della Giornata Mondiale della Prematurità del 17 novembre, CBM Italia – componente nazionale dell’organizzazione umanitaria impegnata nella cura e nella prevenzione della cecità e disabilità evitabile nei Paesi del Sud del mondo – lancerà una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi sulla retinopatia del prematuro (ROP), prima causa di cecità neonatale evitabile, per la quale ogni anno sono a rischio oltre 15 milioni di neonati prematuri. L’iniziativa è rivolta ai Paesi dell’America latina e in particolare alla Bolivia

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Un confronto positivo con la Regione Piemonte

«Il primo punto su cui ci si è trovati d’accordo è la necessità di attivare una modalità di confronto estremamente operativa, come un tavolo di concertazione e sperimentazione»: lo dichiarano Giancarlo D’Errico, presidente dell’ANFFAS Piemonte e dell’ANFFAS di Torino e Pericle Farris, presidente dell’APRI, commentando l’incontro conoscitivo – ritenuto molto positivo – avuto in rappresentanza della FISH Piemonte, con Chiara Caucino, assessore della Regione al Sociale e alle Pari Opportunità

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Un Patto d’Intesa sulla disabilità in Puglia

«Proporre e programmare una nuova visione della disabilità realmente conforme ai princìpi delle leggi nazionali e internazionali, per la tutela e la dignità della persona e della sua famiglia, promuovendo una collaborazione paritetica, e non solo consultiva, con le Istituzioni Regionali per tutti i temi finalizzati ad una reale presa in carico della persona con disabilità per tutto l’arco della vita»: nasce su questi presupposti il Patto d’Intesa Disabilità Puglia, voluto dalle componenti regionali di ANFFAS, ENIL e FISH e dalla Rete A.Ma.Re Puglia (Associazioni Malattie Rare)

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Autonomia e sindrome di Down: esperienze europee a confronto

«Negli ultimi anni l’EDSA si sta interrogando molto sui temi emergenti intorno alle realtà delle persone con sindrome di Down, per questo il seminario di domani, 16 novembre, sarà dedicato ai temi dell’autonomia e della vita indipendente, sollecitati anche dall’aumento dell’aspettativa di vita»: lo dichiara Anna Contardi, coordinatrice nazionale dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), a margine dell’Assemblea annuale dell’EDSA (European Down Syndrome Association), in corso di svolgimento a Roma, con la partecipazione di ben 31 Associazioni, provenienti da 25 diversi Paesi europei

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Il buio del pregiudizio è il più duro da vincere

«Ho fatto diverse esperienze di “buio” – scrive Anna Ferraiolo, volontaria dell’UNIVOC (Unione Nazionale Italiana Volontari Pro Ciechi) – sempre chiedendomi: come fanno i non vedenti a muoversi con quella sicurezza che riconosco loro? Quei percorsi al buio, dunque, hanno mutato il mio modo di considerare le cose quotidiane, facendomi sperimentare quanto il limite sia sempre punto di partenza di una nuova opportunità. E invito tutti a non avere paura del buio, perché quello fisico è superabile, ma quello dell’indifferenza, dell’ignorare, del pregiudizio è certamente più duro da vincere»

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Riprogrammare lo Stato Sociale, per tutelare persone con disabilità e caregiver

«È doveroso chiedersi come riorganizzare il nostro welfare, per rispondere alla crescente richiesta di assistenza da parte dei cittadini con disabilità, e per tutelare più efficacemente i caregiver familiari che li assistono»: Nazaro Pagano, presidente nazionale dell’ANMIC, ha aperto così i lavori del XIII Congresso Nazionale della propria organizzazione, che nella prima giornata ha anche proposto la presentazione di una ricerca dedicata al “Dopo di Noi” e la consegna di una borsa di studio a una neolaureata che ha studiato i meccanismi della comunicazione sulla disabilità

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