Quanto abbiamo dovuto leggere qualche giorno fa sulle cronache di Latina del «Messaggero.it» lo riportiamo integralmente qui di seguito: «Pesanti insulti nei confronti del giovane Valerio Catoia, l’atleta con sindrome di Down che salvò dall’annegamento una bambina due anni fa, a Sabaudia. La polizia postale di Latina ha aperto un’indagine, dopo la denuncia presentata dai familiari, rispetto ai messaggi comparsi su un gruppo Facebook nel quale scrivono frasi tipo “guardatelo, sembra un cane” o “doveva morire”. Odio sui social innescato, a quanto sembra, proprio dal salvataggio e dai numerosi premi che sono stati conferiti a Valerio – nominato anche Alfiere della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella – per il suo gesto di coraggio. Il gruppo Facebook si presenta come “satira nera” che ha insultato anche il padre di Valerio, quando ha provato a chiedere di togliere i messaggi».
Riteniamo di non avere proprio parole per commentare l’incommentabile. Possiamo solo riprendere quanto detto recentemente da AIPD (Associazione Italiana Persone Down) e CoorDown (Coordinamento delle Associazioni delle Persone con Sindrome di Down), a commento di un altro triste episodio accaduto a Livorno, ovvero che «ogni singolo episodio di violenza verbale è un passo indietro per l’inclusione sociale delle persone con disabilità». (S.B.)
Ringraziamo Simona Lancioni per la segnalazione.
Articoli Correlati
- All’inizio c’era Tornavento Ci siamo spesso occupati di imbarcazioni accessibili, seguendo in particolare le iniziative del primo catamarano accessibile al mondo, Lo Spirito di Stella. L’adattamento delle barche e degli strumenti di navigazione…
- Sordocecità, la rivoluzione inclusiva delle donne Julia Brace, Laura Bridgman, Helen Keller, Sabina Santilli. E poi Anne Sullivan. Le prime quattro erano donne sordocieche, la quinta era “soltanto” quasi completamente cieca, ma non si può parlare…
- Abilismo = atteggiamento discriminatorio verso le persone con disabilità I crimini d’odio colpiscono le persone non per qualcosa che hanno commesso, ma per ciò che sono: è questo il messaggio più forte e trasversale a tutti gli interventi dell’incontro…