Come si può arrivare a questo?

“Guardatelo, sembra un cane” oppure “doveva morire”: sono solo due tra i pesanti insulti lanciati in un gruppo Facebook (“Satira nera”) nei confronti di Valerio, giovane con sindrome di Down che due anni fa salvò una bambina dall’annegamento e che per quel gesto fu nominato Alfiere della Repubblica dal presidente Mattarella. Si tratta di fatti incommentabili, sui quali non possiamo che ricordare quanto detto recentemente da AIPD e CoorDown, ovvero che «ogni singolo episodio di violenza verbale è un passo indietro per l’inclusione sociale delle persone con disabilità»

Valerio Catoia

Valerio Catoia, il giovane con sindrome di Down, nominato Alfiere della Repubblica dal presidente Mattarella, e vergognosamente insultato nei social

Quanto abbiamo dovuto leggere qualche giorno fa sulle cronache di Latina del «Messaggero.it» lo riportiamo integralmente qui di seguito: «Pesanti insulti nei confronti del giovane Valerio Catoia, l’atleta con sindrome di Down che salvò dall’annegamento una bambina due anni fa, a Sabaudia. La polizia postale di Latina ha aperto un’indagine, dopo la denuncia presentata dai familiari, rispetto ai messaggi comparsi su un gruppo Facebook nel quale scrivono frasi tipo “guardatelo, sembra un cane” o “doveva morire”. Odio sui social innescato, a quanto sembra, proprio dal salvataggio e dai numerosi premi che sono stati conferiti a Valerio – nominato anche Alfiere della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella – per il suo gesto di coraggio. Il gruppo Facebook si presenta come “satira nera” che ha insultato anche il padre di Valerio, quando ha provato a chiedere di togliere i messaggi».

Riteniamo di non avere proprio parole per commentare l’incommentabile. Possiamo solo riprendere quanto detto recentemente da AIPD (Associazione Italiana Persone Down) e CoorDown (Coordinamento delle Associazioni delle Persone con Sindrome di Down), a commento di un altro triste episodio accaduto a Livorno, ovvero che «ogni singolo episodio di violenza verbale è un passo indietro per l’inclusione sociale delle persone con disabilità». (S.B.)

Ringraziamo Simona Lancioni per la segnalazione.

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