«La disabilità non può essere considerata solo come una sfida, né come un costo per la spesa pubblica nazionale: dev’essere invece intesa come una risorsa, una possibilità per tutti noi di confrontarci e crescere come società civile e di prevedere ampio sostegno per una maggiore consapevolezza della problematica, anche a livello burocratico e legislativo».
A dirlo in una nota, diffusa in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità di ieri, 3 dicembre, è Benedetta Demartis, presidente nazionale dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autisitici), che aggiunge: «Vogliamo ribadire il nostro aiuto, fornito come Associazione, a genitori e familiari di persone con autismo: dall’infanzia all’adolescenza all’età matura, attraverso progetti, servizi, e impegno per quanto rappresenta il cosiddetto “Dopo di Noi”. Questa condizione, ricordiamo, riguarda un soggetto su 88, con i maschi colpiti 4-5 volte di più rispetto alle femmine. In Europa la diffusione varia da Paese a Paese (uno su 160 in Danimarca, uno su 86 in Gran Bretagna, uno su 77 in Italia), stime che comprendono anche i casi di autismo lieve, che non compromettono gravemente la vita di relazione».
«Il nostro impegno – conclude Demartis – è costante, e non solo il 3 Dicembre o il 2 Aprile, in occasione della Giornata Mondiale per Consapevolezza sull’Autismo. Lo è in tutti i giorni dell’anno, per sensibilizzare la Società e le Istituzioni sulle questioni ancora irrisolte verso le persone con disturbi del neurosviluppo». (S.B.)
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