Avviati gli sportelli del progetto “PLUS” per l’inclusione lavorativa

Dopo l’apprendimento teorico e l’avvio della fase di formazione pratica, con oltre cinquanta persone con disabilità impegnate all’interno di imprese, cooperative ed enti pubblici, vengono avviati in queste settimane gli sportelli di accoglienza e ascolto nell’àmbito del progetto “PLUS”, con il quale l’Associazione UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) aveva vinto il primo “Bando Unico” previsto dalla Riforma del Terzo Settore e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Persone impegnate nella fase di formazione del progetto "PLUS"

Persone impegnate nella fase di formazione del progetto “PLUS”

«Siamo lieti di avere raggiunto una nuova, importante tappa di PLUS. Gli sportelli sono un punto di riferimento importante non solo per aiutare le persone che hanno la necessità di informazioni e supporto, ma anche per raccogliere bisogni e istanze, attraverso l’ascolto e l’accoglienza»: a dirlo è Marco Rasconi, presidente nazionale della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), a proposito della nuova fase di PLUS, progetto di formazione e inserimento al lavoro, con il quale l’Associazione aveva vinto il primo “Bando Unico” previsto dalla Riforma del Terzo Settore e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, come avevamo segnalato a suo tempo.
L’iniziativa, va ricordato, è promossa dalla UILDM in partnership con il Movimento Difesa del Cittadino, l’Associazione Atlantis 27 e l’ANAS Puglia (Associazione Nazionale di Azione Sociale).

Dopo la prima fase, dunque, consistente nella formazione in aula di quaranta ore, che ha visto gli ottanta partecipanti approfondire diverse tematiche, dalla sicurezza sul lavoro all’organizzazione di quest’ultimo, dalla sociologia della comunicazione alle tecniche di ricerca attiva dell’occupazione, vi è stata la fase di formazione pratica della durata di trenta ore, all’interno di imprese, cooperative ed enti pubblici dislocati sul territorio nazionale.
Le attività proposte sono state individuate analizzando e valorizzando le caratteristiche della persona, le sue aspirazioni e bisogni, i percorsi personali, le qualifiche ed esperienze professionali, i titoli di studio.
In settembre, quindi, si è dato il via alla fase successiva, che ha portato in queste settimane ad attivare quattordici sportelli regionali di accoglienza e ascolto, due dei quali nella Regione Piemonte e uno in ciascuna delle altre Regioni coinvolte nel progetto (Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige); a questi andranno ad aggiungersi, nel gennaio prossimo, gli sportelli dell’Abruzzo, della Sardegna e del Veneto.

«Gli sportelli – sottolinea ancora Rasconi – saranno un punto di riferimento per richieste di informazioni in àmbito di inserimento lavorativo e di segretariato sociale, a partire dall’ascolto dei bisogni specifici della persona. In questo modo si offrirà supporto alle attività in favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Saranno inoltre messi a disposizione materiali informativi sui servizi offerti dalle nostre Sezioni e dai vari territori e su tematiche socioassistenziali, come ad esempio l’abbattimento delle barriere architettoniche, agevolazioni e contributi, servizi medici e riabilitativi, supporto psicologico».

A gestire gli sportelli avviati saranno in totale ventitré partecipanti a PLUS, mentre altri cinquantadue stanno svolgendo la fase di inserimento lavorativo, della durata di tre mesi, all’interno di imprese, cooperative, organizzazioni ed enti pubblici che hanno aderito all’iniziativa. Le persone rimanenti hanno trovato un lavoro in questi mesi.

Per quanto riguarda il profilo dei partecipanti, si tratta di persone con diversi tipi di disabilità, fisica e sensoriale, il 40% delle quali donne e il 60% uomini provenienti dalle sedici Regioni Italiane prima citate.
L’età media complessiva è di 29,8 anni, la maggioranza ha una licenza media superiore o una laurea e ha già avuto esperienze lavorative.
Diverse sono le aziende che hanno aderito a PLUS, offrendo ai partecipanti la possibilità di intraprendere il percorso di formazione pratica. Si tratta nel dettaglio di cooperative sociali, enti pubblici, associazioni di volontariato, società di consulenza e formazione, aziende agricole, istituti scolastici, panifici, ristoranti/pizzerie, pasticcerie, saloni di bellezza, e altre ancora. E diverse sono anche le mansioni, che vanno dalle attività amministrative e di segreteria alle attività di servizio al pubblico, da aiuto pasticcere a cameriere, da banconista a bibliotecario ad addetto alle vendite. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: barzaghi@secrp.com (Elisa Barzaghi); uildmcomunicazione@uildm.it (Alessandra Piva).

 

Articolo raccolto e pubblicato in relazione al progetto JobLab – laboratori, percorsi e comunità di pratica per l’occupabilità e l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità” (Progetto finanziato ai sensi dell’articolo 72 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117. Annualità 2017.)

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