Esistono anche “luoghi amichevoli” per l’autismo

«La notizia di quelle famiglie con autismo rifiutate da un albergo sorprende, ma purtroppo nemmeno così tanto. Ed è proprio per evitare situazioni del genere che sulla Riviera di Rimini è attivo ormai da anni il progetto “Autism Friendly Beach”, rete sociale che caratterizza il territorio come destinazione “autism friendly” (“amichevole verso l’autismo”)»: così Alessandra Urbinati, presidente dell’Associazione Rimini Autismo, commenta quanto accaduto a una serie di genitori, che si sono visti rifiutare la prenotazione per Capodanno da un albergo nel Lazio, a causa dell’autismo dei loro figli

Cartello del progetto "Autism Friendly Beach"

Uno dei cartelli apposti nelle strutture della Riviera Romagnola, che compongono la rete di “Autism Friendly Beach”

«La notizia di fine anno, riguardante quelle famiglie rifiutate da un albergo, perché comprendenti ragazzi con autismo, sorprende, ma purtroppo nemmeno così tanto. Ed è proprio per evitare situazioni del genere che sulla Riviera di Rimini è nato ed è attivo ormai da oltre sei anni il progetto Autism Friendly Beach, rete sociale unica in Europa, che caratterizza il territorio come destinazione autism friendly (“amichevole verso l’autismo”)».
A dirlo è Alessandra Urbinati, presidente dell’Associazione Rimini Autismo, commentando quanto accaduto nel dicembre scorso, quando una serie di genitori si sono visti rifiutare la prenotazione per Capodanno da un albergo di Ferentino (Frosinone), a causa dell’autismo dei figli, decisione motivata con la mancanza di una struttura idonea, oltre alla necessità di «garantire tranquillità e relax ai nostri clienti».

Vale certamente la pena, a questo punto, tornare a  soffermarsi sul progetto Autism Friendly Beach di cui parla Urbinati, ampiamente presentato al suo avvio anche dal nostro giornale.
Nata nel 2013 con l’intento di offrire alle famiglie di persone con autismo la possibilità di vivere serenamente la propria vacanza sulla Riviera Romagnola, tale iniziativa è risultata due anni dopo fra i vincitori di un bando europeo sul turismo accessibile che ha consentito di fregiarsi del marchio della Comunità Europea e di promuovere un network di respiro internazionale tuttora in essere.
Capofila del progetto è la stessa Associazione Rimini Autismo, che ha trovato supporto innanzitutto nell’Amministrazione Comunale di Rimini e a seguire in quelle di Riccione, Cattolica e Misano Adriatico, oltre a poter contare sulla collaborazione fattiva da parte delle organizzazioni locali di categoria, a incominciare dall’Associazione Italiana Albergatori e Promozione Alberghiera Rimini, fino alle Cooperative di Bagnini della zona.
Negli anni, quindi, si è costituita una vera e propria rete cui partecipano alberghi di diverse categorie, stabilimenti balneari, bar e ristoranti di spiaggia. La compongono inoltre anche i parchi tematici Costa Edutainment (Acquario di Cattolica, Aquafan, Oltremare, Italia in Miniatura e Mediterraneo) e gli Uffici Pubblici per l’Informazione e l’Accoglienza Turistica (IAT).
Per farne parte è necessario partecipare ai corsi di formazione e aggiornamento sul tema Cultura e accoglienza di persone con autismo, tenuti da Rimini Autismo, coadiuvata dal Centro Autismo dell’AUSL Romagna di Rimini, da psicologi e personale specializzato.
Le varie strutture sono pertanto caratterizzate da specifici cartelli e insegne identificative (se ne veda un esempio nell’immagine qui a fianco pubblicata) e la rete si avvale anche del contributo della Cooperativa Millepiedi grazie alla quale è a disposizione un team di educatori professionali, disponibili a ore per il sollievo delle famiglie e che per i ragazzi più grandi diventano compagni qualificati e competenti, pronti ad affiancarli o ad accompagnarli nelle uscite.

«Ad oggi – sottolinea Urbinati – sono state tante le famiglie che hanno trovato nelle strutture partner del nostro progetto un vero e proprio punto di riferimento per trascorrere vacanze serene in luoghi abilitati a ricevere i loro cari con autismo con consapevolezza e capacità. Noi infatti, che siamo prima di tutto genitori, sappiamo bene come, per chi si trovi a vivere la condizione dell’autismo, le necessità siano tante, e anche la vacanza è importante, quale momento di riposo che fa bene alla famiglia. È per questo che ci siamo impegnati in questo progetto ed è  per questo che ci sentiamo di intervenire nella vicenda denunciata nei giorni scorsi, non da ultimo per invitare i genitori che hanno vissuto quello spiacevole rifiuto a conoscere il progetto Autism Friendly Beach e le opportunità che esso offre». (M.M. e S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Marzia Mecozzi (m.mecozzi@audiotre.com); info@riminiautismo.it.

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