«Ribadisco la necessità sempre più impellente di avviare un percorso condiviso e fattuale (non propagandistico), tra il Comune e i rappresentanti delle Associazioni di Disabili con problemi motori, anche non facenti parte della Consulta»: lo scrive Manuela Cappellini, presidente dell’ATP (Associazione Toscana Paraplegici), in una lettera inviata al presidente della Consulta Comunale degli Invalidi e degli Handicappati di Firenze Michele Cirincione, esprimendo tutto il proprio dolore e la vicinanza alla famiglia di Niccolò Bizzarri, giovane studente con disabilità in carrozzina, deceduto in seguito a una caduta causata da un dislivello del manto stradale nel centro di Firenze.
«Nella speranza che non sia necessaria la morte di altri soggetti disabili per far comprendere all’Ente la necessità di intensificare gli interventi di manutenzione e abbattimento delle barriere architettoniche presenti in diverse zone del nostro Comune, e senza la volontà di fare una sterile polemica, le ricordo – scrive ancora Cappellini – che la nostra Associazione è uscita dalla Consulta proprio per la scarsa attenzione, o comunque non risolutiva, da parte del Comune verso i problemi di mobilità, accessibilità e sicurezza, dei cittadini disabili e non, rappresentati dalla Consulta e noi stessi nel corso degli anni».
«A questo punto – conclude la Presidente dell’ATP – chiedo a lei, e a tutte le Associazioni della Consulta, il pieno appoggio nella richiesta di un profondo cambiamento di rotta nell’affrontare l’argomento e chiedo anche che venga adottato dall’Ente Pubblico un codice di premialita e punizione per chi esegue (o non esegue) interventi sui punti citati. Siamo stufi, infatti, di segnalare lavori fatti male, non eseguiti, rinviati e molte volte rifatti, perché non si sono volute ascoltare le nostre istanze, in nome di una presunta superiorità tecnica del personale. Le persone con disabilità non mettono mai in dubbio le capacità tecniche del personale del Comune o degli addetti, pubblici e/o privati, chiedono solo che tali competenze vengano messe a disposizione per risolvere, con la nostra collaborazione, i problemi».
Anche la redazione di «Superando.it», nel registrare tutta l’assurdità di questa tragica vicenda, è naturalmente vicina alla famiglia di Niccolò Bizzarri. (S.B.)
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