«Questo lavoro nasce dall’incontro dei due percorsi differenti che ho portato avanti in campo formativo e lavorativo: quello dedicato alla disabilità e quello focalizzato sulla musealizzazione. Un incrocio di vie che coincide con quelle tracciate dall’innovativo progetto sostenuto dall’associazione L’abilità: Museo per tutti. Un nome che lascia intravedere chiaramente l’intento dell’iniziativa: quello di creare materiali e percorsi museali accessibili ad ogni individuo, a partire dalle persone con disabilità intellettiva. Alla base della commistione di queste tematiche c’è la considerazione del patrimonio culturale, in ogni sua declinazione, come di un terreno fecondo per la crescita e la formazione della persona. Uno spazio in cui sperimentare emozioni, costruire e rafforzare il proprio pensiero: il patrimonio cioè permette il cambiamento e concede all’uomo l’occasione di pensarsi come un cantiere in continua costruzione. Questo principio prende forma però solo se l’individuo è protagonista di tale esperienza e se esso viene messo nella condizione di poterne fare tesoro».
Inizia così la prima tesi di laurea dedicata a un’iniziativa di cui anche «Superando.it» si è già occupato in varie occasioni, vale a dire il progetto Museo per tutti. Accessibilità museale per persone con disabilità intellettiva, promosso dall’Associazione milanese L’abilità, in collaborazione con la Fondazione De Agostini.
Lo studio è stato elaborato da Veronica Cicalò, giovane collaboratrice della stessa Associazione L’abilità.
«La tesi – spiegano da L’abilità – riflette appunto sul tema dell’accessibilità museale come strumento inclusivo per le persone con disabilità intellettiva, partendo dal presupposto che, ormai da tempo, a livello internazionale, il patrimonio culturale è riconosciuto come elemento fondamentale per la costruzione di una società coesa e aperta al dialogo, capace cioè di aprirsi all’altro e di attivare una contaminazione tra le genti. Questo è quanto sostenuto, per esempio, dalla Convenzione di Faro del 2015 [Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, N.d.R.], che sottolinea il ruolo sociale del patrimonio culturale. Tale potere risiede nella natura stessa del patrimonio che, inteso come l’insieme di saperi, competenze, tradizioni, è la rappresentazione di tutto l’insieme di valori, ideali, significati che costituiscono una base condivisa dai membri di una comunità e che spesso raggiunge anche un valore universale. Poter godere del patrimonio è fondamentale, tanto da essere annoverato tra i diritti inalienabili, perché permette all’individuo di essere parte attiva della propria comunità, oltre a rivestire un ruolo legato al percorso individuale di crescita e arricchimento che ogni persona porta avanti nel suo percorso di vita».
«E anche le persone con disabilità – concludono da L’abilità – devono poter godere di questa esperienza, ma devono essere messe nella condizione di farlo: a questo servono gli strumenti pedagogici approntati dalla nostra Associazione e proprio su tali strumenti si concentra e si sviluppa il lavoro di tesi di Veronica Cicalò, con la quale ci complimentiamo, con la speranza che possa mettere a frutto i suoi studi per far crescere ancora di più i nostri progetti!» (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@labilita.org (Anna Tipaldi).
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