Un progetto per “allenare al lavoro” i giovani con autismo

Grazie a una donazione di Banca Malatestiana, l’Associazione Rimini Autismo potrà attuare il progetto “WorkAut”, iniziativa finalizzata all’inclusione lavorativa, che prevede l’inserimento di giovani con disturbo dello spettro autistico in un percorso formativo e di orientamento, con l’obiettivo finale di migliorare la qualità di vita dei giovani stessi, delle loro famiglie e contemporaneamente di portare benessere anche a chi li accoglierà e includerà nella propria azienda
Giovane con disturbo dello spettro autistico
Un giovane con disturbo dello spettro autistico

«Grazie a questa donazione diventerà possibile attuare quello che fino a ieri era solo un progetto ambizioso e complesso, un circolo virtuoso di valori importanti per l’intero tessuto sociale. Si tratta di un’iniziativa finalizzata all’inclusione lavorativa, che prevede l’inserimento di giovani con disturbo dello spettro autistico in un percorso formativo e di orientamento, con l’obiettivo finale di migliorare la qualità di vita dei giovani stessi, delle loro famiglie e contemporaneamente di portare benessere anche a chi li accoglie e include nella propria azienda».
A dirlo è Alessandra Urbinati, presidente dell’Associazione Rimini Autismo e la donazione cui fa riferimento è quella di 40.000 euro, giunta aggiudicandosi ex aequo con altre due organizzazioni il Bando Natale Insieme Solidale 2019 di Banca Malatestiana, «un’iniziativa lodevole – sottolinea – grazie alla quale i bisogni effettivi del territorio intercettano una solidarietà che non si limita al sostegno di una causa, ma nutre la progettualità concreta e diventa volàno per azioni interessanti e intelligenti a favore di tutta la collettività».

Il progetto cui darà vita Rimini Autismo si chiama dunque WorkAut ed è un percorso costruito sulla singola persona, che prevede l’intervento di tutor, educatori e psicologi formati sull’autismo.
La metodologia sarà quella del cosiddetto “allenamento al lavoro” (workout), all’insegna della gradualità e della flessibilità, promuovendo lo sviluppo delle potenzialità e dell’autonomia “possibile” delle persone coinvolte. «Un tutoraggio intenso e specializzato che gli ordinari istituti previsti dalla normativa vigente – secondo Rimini Autismo – non possono oggi garantire ai ragazzi con disturbo dello spettro autistico».
Oltre al tutoraggio e al sostegno personalizzato per i giovani, ne sarà poi necessario uno rivolto anche alle imprese che entreranno a far parte della rete territoriale affinché possano essere messe in grado di accogliere con consapevolezza una persona con spettro autistico all’interno del proprio organico. A tal proposito, rientrerà nel progetto anche il ruolo fondamentale di un ente di formazione e di figure come tutor della formazione e\o educatori forniti da cooperative di servizi e/o enti di formazione del territorio, di uno psicologo formato/esperto sui disturbi dello spettro autistico, degli operatori dell’AUSL della Romagna di Rimini che seguono i ragazzi, dei Servizi Sociali territoriali, oltreché dei volontari di Rimini Autismo. Una rete complessa di figure, quindi, tutte di grande rilevanza nel circolo virtuoso del progetto.

«Il percorso – conclude Urbinati – si completerà con l’inserimento lavorativo secondo le modalità previste dalla legge (tirocini, formazione lavoro ecc.), adattandosi alle esigenze e alle abilità di ciascun giovane e potrà avere durata e connotazioni diverse. In tal senso, cogliamo l’occasione per invitare le imprese del territorio a fare un passo avanti per candidarsi ad essere, nel futuro dei nostri ragazzi, quel punto di riferimento in grado di renderli autonomi, orgogliosi di sé e parte attiva del tessuto sociale. Per le aziende che li accoglieranno questo progetto sarà una piattaforma culturale distintiva dell’impegno e dell’eccellenza del proprio operato nell’àmbito della responsabilità sociale d’impresa». (M.M. e S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Marzia Mecozzi (m.mecozzi@audiotre.com); info@riminiautismo.it.

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