Nei giorni scorsi, in àmbito di procedura per le iscrizioni scolastiche al nuovo anno, una buona prassi è stata posta in essere in Emilia Romagna dai medici che certificano il bisogno di somministrazione di farmaci in orario scolastico per interrompere le crisi epilettiche prolungate. Si tratta di un’azione che i sanitari hanno ritenuto di promuovere a vantaggio sia dell’alunno che ne necessita, sia della Direzione Didattica che lo accoglie.
In sostanza, i medici riporteranno nelle certificazioni la propria disponibilità e il proprio recapito a cui le Direzioni Didattiche potranno immediatamente rivolgersi per acquisire la più corretta formazione per il proprio personale e garantire, già dall’avvio del prossimo anno scolastico, la miglior inclusione possibile dell’alunno che necessiti di tali interventi, trasformando al tempo stesso una criticità in un’azione solidale da parte della sua futura classe.
«Questa splendida quanto semplice idea – spiega Giovanni Battista Pesce, presidente dell’AICE (Associazione Italiana Contro l’Epilessia) – è stata realizzata in collaborazione con la nostra Associazione da Duccio Maria Cordelli, direttore dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna e dai suoi collaboratori. Il certificato verrà posto in una carpetta informativa che fornirà tutte le indicazioni alla famiglia e alla scuola per una corretta inclusione dell’alunno con crisi epilettiche prolungate. È un atto che ha già ricevuto plauso e patrocinio da Giovanni Schiavone, dirigente locale del Ministero dell’Istruzione, nel solco di una consolidata collaborazione tra quest’ultimo e l’AICE».
«Da Bologna, dall’Emilia Romagna – aggiunge Pesce -, comunità in cui, per tutte le patologie che ne necessitano, si svilupparono in collaborazione con il locale Provveditorato agli Studi le Raccomandazioni Ministeriali del 2005 per la somministrazione dei farmaci, arriva dunque un’ulteriore buona prassi, che siamo certi si disseminerà su tutto il territorio nazionale e per tutte le patologie che richiedono un simile intervento». (S.B.)
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