I farmaci orfani e l’accesso alle terapie

«L’attenzione che l’Italia riserva al settore dei cosiddetti “farmaci orfani” ha prodotto nel corso degli anni un miglioramento complessivo di condizioni e tempi di accesso, fino a rendere possibile la somministrazione di tali terapie anche prima della loro immissione in commercio. È un sistema già efficace, ma che può essere implementato sul fronte dell’efficienza, così come dell’uniformità di condizioni nelle diverse Regioni»: viene presentata così la quarta Giornata sui Farmaci Orfani, organizzata dall’OMAR (Osservatorio Malattie Rare) per il 6 febbraio a Roma

Alcuni farmaci«L’attenzione che l’Italia riserva al settore dei farmaci orfani ha prodotto nel corso degli anni un miglioramento complessivo di condizioni e tempi di accesso, fino a rendere possibile la somministrazione di tali terapie anche prima della loro immissione in commercio. È un sistema già efficace, ma che può essere implementato sul fronte dell’efficienza, così come dell’uniformità di condizioni nelle diverse Regioni».
Viene presentato così il 4° Orphan Drug Day, in programma per la mattinata di giovedì 6 febbraio a Roma, presso il Ministero della Salute, ovvero la quarta edizione della Giornata sui Farmaci Orfani, momento annuale di confronto promosso dall’OMAR (Osservatorio Malattie Rare), che coinvolge i diversi soggetti coinvolti nel processo autorizzativo e di erogazione dei cosiddetti “farmaci orfani”, destinati in genere alle Malattie Rare.

Nel corso dell’incontro, dunque, verranno analizzate, partendo da una serie di casi reali, le possibili aree di miglioramento, sulle quali si darà vita a un dibattito finalizzato a fare emergere soluzioni organizzative e normative in grado di rendere più efficiente il sistema, facilitando l’accesso dei pazienti alle terapie, «spesso le prime e uniche a loro disposizione», come viene sottolineato dall’OMAR. (S.B.)

A questo link è disponibile il programma completo del 4° Orphan Drug Day del 6 febbraio a Roma. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@osservatoriomalattierare.it.

Share the Post: