Il Museo Egizio di Torino sta lavorando per una maggiore accessibilità

«Siamo consapevoli del lavoro che ancora resta da fare in àmbito di accessibilità e il nostro impegno è quello di realizzarlo: per questo siamo da tempo in contatto con il Museo Tattile Omero di Ancona, condividendo l’importanza di avere strumenti che permettano una fruizione autonoma del museo da parte di tutti i visitatori»: lo scrive Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, rispondendo alle critiche espresse sulle nostre pagine da Stefania Leone, sui problemi di accessibilità per le persone con disabilità visiva, riscontrati in quell’importante struttura culturale
Ingresso del Museo Egizio di Torino
L’ingresso del Museo Egizio di Torino

Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo la seguente lettera da Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, diretta a Stefania Leone, delegata dell’ADV (Associazione Disabili Visivi) e della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) per l’accessibilità delle ICT (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione), in risposta a quanto da lei scritto sulle nostre pagine, nell’Opinione intitolata Il Museo Egizio di Torino e la disabilità visiva: c’è molto da migliorare.

«Gentile dottoressa Leone, la ringrazio per l’interessante analisi da lei pubblicata in “Superando.it” in merito al Museo Egizio.
È nostra prassi e abitudine essere sempre aperti al confronto, in particolare quando gli stimoli – critiche comprese – ci arrivano dall’esterno. E a maggior ragione su un tema così importante come l’accessibilità: siamo consapevoli del fatto che si tratta di una sfida di grande rilievo, non solo per il nostro Museo, ma più in generale per i luoghi di cultura.
Rinnovare un Museo come il nostro è un lavoro lungo e di grande complessità. Si tratta di cambiare in profondità luoghi con una complessa stratificazione storica, architettonica, concepiti per la conservazione di reperti e manufatti, e lontani da una concezione aperta e inclusiva di accessibilità.
Anche nel recente rinnovamento strutturale del Museo, inaugurato nel 2015, le modifiche che sono state possibili per migliorarne l’accessibilità sono state molte, a partire dall’abbattimento di tutte le barriere architettoniche, ma sicuramente non esaustive. Siamo consapevoli del lavoro che ancora resta da fare, e il nostro impegno è quello di realizzarlo: per questo siamo da tempo in contatto con il Museo Tattile Omero di Ancona, con il quale stiamo avendo un proficuo scambio. Infatti, condividiamo l’importanza di avere strumenti che permettano una fruizione autonoma del museo da parte di tutti i visitatori. È inoltre tra le linee guida del Museo quella di implementare l’accessibilità dei nostro percorsi, e su questo punto stiamo lavorando per poter realizzare al più presto dei passi avanti concreti, attraverso un futuro rinnovamento delle audioguide e la messa a disposizione di copie di alcune opere, che siano materia di esperienze didattiche e tattili nelle sale.
La ringrazio dunque ancora per gli interessanti stimoli contenuti nel suo intervento e mi auguro voglia tornare presto a trovarci.
Christian Greco – Direttore del Museo Egizio di Torino».

Ringrazio il direttore dottor Greco per l’attenzione prestata alle mie segnalazioni pubblicate da «Superando.it». Sono lieta di apprendere della collaborazione tra il Museo Egizio e il Museo Tattile Statale Omero di Ancona, eccellenza in questo settore e dunque sono fiduciosa che il dottor Aldo Grassini [Presidente del Museo Omero, N.d.R.] darà il proprio prezioso contributo al fine di migliorare l’accessibilità del Museo Egizio non solo alle persone con disabilità motoria, ma anche sensoriale, in particolare dunque a ciechi e ipovedenti, e sarò felice di tornare a far visita in futuro al Museo Egizio di Torino. (Stefania Leone)

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