Innanzitutto una rapida spiegazione del nome scelto, X Cerchio Caregivers: gli Esclusi, ove chiaro è il riferimento ai nove cerchi in cui Dante divide l’Inferno nella Divina Commedia: secondo i promotori dell’iniziativa, dunque, vi è un nuovo e ultimo cerchio – il decimo, appunto – nel quale, come viene spiegato, «vengono gettate tante famiglie da un sistema insensato e insensibile che subordina la loro vita alle risorse economiche disponibili».
Ma quali sono quelle famiglie? Le stesse di cui abbiamo avuto modo di occuparci nei giorni scorsi, ad esempio nell’articolo intitolato Assurdo e discriminatorio escludere 800 famiglie da quel sostegno economico!, che hanno nel proprio nucleo una persona con disabilità gravissima e che sono state escluse dalle graduatorie prodotte dal Comune di Roma, che danno diritto all’Assegno di cura e contributo caregiver familiare per disabilità gravissima.
Si tratta esattamente di 800 famiglie, come è stato sottolineato anche dal Comitato Disabilità Municipio X di Roma, che a tal proposito ha lanciato la petizione nel web, denominata 800 famiglie in graduatoria, ma fuori dal contributo caregiver!, già sottoscritta in pochi giorni da oltre 8.500 persone.
È in seguito a tale inaccettabile situazione che è nato il Gruppo Facebook X Cerchio Caregivers: gli Esclusi, ad opera di due madri di bimbi con gravissima disabilità e non autosufficienti, che ogni giorno si battono insieme a tante altre famiglie per far sì che siano garantiti i diritti fondamentali dei loro cari.
«Questo Gruppo – spiegano – nasce per sostenere e rintracciare tutte le persone rimaste fuori dal contributo economico Assegno di cura/Caregiver del Comune di Roma e per fare in modo che non ci siano più ultimi tra gli ultimi! Riteniamo infatti anche noi assurda e discriminatoria la decisione del Comune Capitolino di voler erogare il sostegno economico fissato dalla Deliberazione 32/19 della Giunta Comunale, esclusivamente a coloro che in graduatoria hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 50, escludendo persone che si ritrovano quotidianamente a prendersi cura dei propri cari con estrema fatica ed enormi sacrifici, non soltanto economici».
«Questo provvedimento – aggiungono – è il risultato delle risorse economiche stanziate dalla Regione Lazio, insufficienti per coprire tutti i destinatari in graduatoria. A nostro avviso, anche l’Ente preposto si è dimostrato insolvente perché era prevedibile un incremento delle domande rispetto all’anno precedente di almeno il 10% dei destinatari e tutto questo ha lasciato tante famiglie, che spesso hanno dovuto abbandonare il proprio lavoro, senza il contributo che permetteva loro di pagare terapie, assistenza e condurre una vita quanto meno dignitosa». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: caregiversesclusi@gmail.com.