La salute è importante, possiamo dire che è il primario bene comune dell’umanità. Quindi, nonostante le troppe voci e le discordanze, va ribadito che bisogna dare fiducia agli scienziati, e in particolare a chi non scopre l’ebbrezza e il fascino mediatico e lavora insieme a tutti gli altri per trovare soluzioni volte ad arginare, contrastare e battere il coronavirus.
Di fronte a un rischio così importante per la salute pubblica, non ci si può sbagliare, la priorità è impedire un’ulteriore diffusione del contagio e la tutela della salute pubblica è obbligo del Governo, non meno che della responsabilità di ciascuna e ciascuno di noi. Abbiamo infatti il dovere di contribuire alla salvaguardia di tutte e tutti, in particolare degli anziani e delle persone più deboli, come gli immunodepressi e le persone affette da patologie pregresse.
Al tempo stesso, tuttavia, non possiamo accettare che le pur necessarie misure di contenimento dell’infezione ricadano sulle spalle di lavoratrici e lavoratori dipendenti, precarie e precari, lavoratori autonomi e lavoratrici autonome.
La crisi sanitaria viene da lontano, è effetto dei tagli selvaggi che hanno letteralmente dissanguato la Sanità Pubblica, tagliando, nel corso degli anni, 70.000 posti letto e riducendo drammaticamente quelli di terapia intensiva!
Nel momento stesso in cui il Paese viene bloccato per impedire l’ulteriore diffusione del virus, milioni di lavoratori e lavoratrici possono spostarsi per recarsi al proprio posto di lavoro, mettendo a rischio se stessi e, incolpevolmente, gli altri.
Inoltre, questi lavoratori e queste lavoratrici sono spesso sprovvisti/e dei più elementari equipaggiamenti di sicurezza e messi/e nella condizione oggettiva di non poter rispettare le necessarie disposizioni igienico-sanitarie sul proprio posto di lavoro.
Nessuno più dei lavoratori e delle lavoratrici, degli anziani e delle persone più deboli ha interesse a fermare il virus, ma per farlo occorre essere conseguenti. L’auspicio, quindi, è che provvedimenti adeguati siano presi dalle Istituzioni nell’interesse dei cittadini tutti, senza distinzione alcuna.
Presidente dell’APIC (Associazione Portatori Impianto Cocleare).
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