Quello presente è un momento tanto drammatico, grave e preoccupante, da non consentire alle organizzazioni come la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) di perdere la lucidità o di disperdere tempo e risorse in azioni inutili o scomposte.
Negli ultimi quindici giorni l’emergenza sanitaria legata al coronavirus ha assorbito gran parte delle nostre energie e della nostra attenzione. Lo abbiamo fatto in silenzio, ma in modo costante e determinato, in strettissimo contatto con l’Ufficio per le Politiche in favore delle Persone con Disabilità che opera ed è incardinato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’attenzione e la professionalità incontrata sono encomiabili e così pure il riconoscimento della nostra Federazione come una risorsa nel tentare di individuare soluzioni non facili.
Ma rimandiamo i ringraziamenti alla fine di un’emergenza che ci auguriamo sia rapida e prima ancora che produca meno danni possibili.
Nel costante confronto con l’Ufficio, e quindi con i più elevati livelli di Governo, abbiamo riportato tutte le istanze, le esigenze e le emergenze che le organizzazioni locali hanno raccolto dalle persone con disabilità e dalle loro famiglie: dagli effetti prodotti dalla chiusura delle scuole e dei centri diurni alla necessità di nuove e straordinarie forme di flessibilità lavorativa, fino alla tutela e alla protezione dei lavoratori con disabilità o con un quadro clinico foriero di maggiore rischio di contagio.
Segnalazioni nette che si sommano a quelle che i nostri uffici, i nostri rappresentanti, i nostri servizi hanno raccolto di ora in ora.
Nonostante la situazione sia del tutto straordinaria, molte istanze hanno trovato risposta. Altre, quelle più complesse, non sono accantonate. Se ne cercano soluzioni, provvisorie magari, straordinarie sicuramente.
Nelle prossime ore, nei prossimi giorni vi saranno ulteriori provvedimenti, primo fra tutti quello che riguarda congedi parentali straordinari per l’assistenza di familiari o per lavoratori con disabilità.
Non siamo in grado di anticipare nulla in questo momento, essendo la situazione straordinariamente fluida, ma la nostra richiesta è nota: estendere i congedi in via straordinaria finché terminerà l’emergenza.
Rimandiamo al futuro tutte le valutazioni su come hanno retto i nostri servizi sanitari e i nostri sistemi di protezione sociale in una situazione di emergenza umanitaria: ora è il momento della coesione, dell’unità, della solidarietà.
La nostra Federazione ha il dovere civico e morale, più che mai in questo gravissimo frangente, di garantire il massimo di collaborazione: significa supportare le decisioni istituzionali, significa proporre corretta informazione, significa raccogliere le segnalazioni dei singoli, delle famiglie, delle associazioni, accantonando ogni polemica e ogni rivendicazione che possa distrarre dall’unico obiettivo in questo momento: uscire dall’emergenza.
Invito perciò tutti a fare altrettanto nei propri àmbiti, nei propri territori, nelle proprie comunità.
Le persone con disabilità non sono un problema, ma sono parte della soluzione dei problemi!
Restiamo uniti e ce la faremo.