Riflessioni sulla disabilità, in quest’epoca di emergenza coronavirus

«In momenti di crisi come quello presente – scrive Giampiero Griffo – risorgono stigma atavici, valutazioni sul valore di persone che hanno caratteristiche “socialmente indesiderabili”, trattamenti differenti che colpiscono le persone con disabilità. Finché infatti saremo “cittadini invisibili”, considerati “speciali”, finché non faremo parte realmente della società e le politiche più generali non si occuperanno delle persone con disabilità, saremo sempre sottoposti a rischi maggiori di limitazione dei nostri diritti e a trattamenti differenti, che spesso violano i nostri diritti umani»

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Campania: dopo i nostri appelli, la Regione chiude i servizi diurni

«I nostri appelli per un’attenzione adeguata alle persone con disabilità sono rimasti finora inascoltati. Torniamo quindi ad appellarci al Presidente della Regione De Luca, ribadendo l’urgenza di sospendere tutti i servizi diurni e di garantire un supporto a domicilio, tramite i Comuni e gli Ambiti Sociali»: lo aveva scritto dichiara Daniele Romano, presidente della FISH Campania, poco prima che arrivasse dalla Regione il Decreto che effettivamente ha stabilito la chiusura dei servizi diurni

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L’ANGSA Umbria non si ferma nel sostegno alle famiglie di persone con autismo

Una vera e propria task-force è stata organizzata dall’ANGSA Umbria (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), per fronteggiare l’emergenza sanitaria legata al coronavirus. Gli organi dirigenziali di tale Associazione, infatti, hanno deciso di garantire la gestione degli utenti e il corretto svolgimento delle attività di presa in carico dei ragazzi con autismo, anche con la prospettiva di non interrompere il sostegno alle famiglie, obiettivo primario dell’organizzazione

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I rischi dell’emergenza per le persone con sclerosi multipla

La soppressione di un evento come “Bentornata Gardensia” causerà un grave danno alla ricerca sulla sclerosi multipla e all’assistenza delle persone che ne sono colpite. L’AISM sottolinea inoltre che in questi giorni le persone con sclerosi multipla sono tra le più deboli, sia perché le loro cure sono basate sugli immunosoppressori, sia per i problemi di accesso ai farmaci e alle cure o per la gestione del lavoro, essendo la rete sanitaria e socio-assistenziale concentrata su altre priorità. «Ma andiamo avanti – dichiarano dall’Associazione – ancora più forti, a far fronte all’emergenza»

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“Il sole risorge sempre”: un’iniziativa dell’Associazione Italiana Persone Down

Rompere l’isolamento delle persone con sindrome di Down, tramite la condivisione di un’azione creativa ispirata al sole, come un disegno, una fotografia, una poesia, un racconto o un breve video: è l’iniziativa lanciata dall’AIPD, che sta già riscuotendo un grande successo, «permettendo di entrare per un attimo – come spiegano dall’Associazione – nelle case di chi non possiamo incontrare. In questo momento di isolamento e paura, ci aiutano dunque a reagire la creatività e la voglia di stare insieme. Condividere il nostro “sole” ci fa sentire uniti e ci aiuta ad avere fiducia»

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La “vetta dell’Everest” della resilienza

«Le persone con disabilità – scrive Giorgio Genta – sono quelle che anche in questi giorni hanno la maggiore esperienza utile da trasmettere alle persone senza disabilità, pensando ad esempio alla resilienza, ovvero all’arte e alla scienza di resistere elasticamente alle situazioni avverse. Le persone con disabilità gravissima e i loro caregiver che le assistono giorno e notte sono la “vetta dell’Everest della resilienza”. Perciò all’ultimo bellissimo slogan lanciato da tanti operatori sanitari, “noi in corsia, voi a casa”, si potrebbe anche aggiungere che “noi a casa ci siamo sempre stati!”»

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Non dimenticare le persone con disabilità

«Non dimenticatevi delle persone con disabilità e in particolare di quelle in situazione di gravità, che necessitano di un’assistenza continua: si tratta infatti delle categorie più a rischio di contagio da coronavirus e per questo devono essere immediatamente tutelate»: lo dichiara Nazaro Pagano, presidente nazionale dell’ANMIC, lanciando un nuovo appello al Governo, tramite il quale chiede anche che vengano fornite urgentemente le mascherine e i guanti alle persone con disabilità immunodepresse

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Marche: garantire il sostegno domiciliare nelle forme adeguate ai bisogni

«La chiusura dei centri diurni sociosanitari delle Marche riguarda circa 2.300 utenti (anziani, demenze, salute mentale, disabilità), tutte persone e nuclei familiari nella gran parte dei casi in situazione di estrema fragilità. Vi chiediamo dunque di attivarvi nei confronti dei Comuni e dei Servizi Distrettuali, affinché le persone che hanno necessità ricevano sostegno domiciliare nelle forme adeguate al loro bisogno»: lo ha scritto il Gruppo Solidarietà in una lettera inviata al Presidente, al Direttore del Servizio Salute e al Direttore del Servizio Politiche Sociali della propria Regione

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Problemi gravi per i dispositivi medici monouso: sburocratizzare le pratiche

In questo particolare periodo storico di pandemia legata al coronavirus, le persone che in Italia utilizzano i dispositivi medici monouso sono in grave difficoltà per ottenere dagli Uffici Protesi delle ASL sacche, placche, cateteri, rinnovi o attivazioni di pratiche e altro ancora. Si tratta di un’utenza che molto spesso ha molteplici patologie, per la quale chiediamo in via del tutto eccezionale di emettere un provvedimento che sburocratizzi al massimo le pratiche per i rinnovi annuali delle forniture, prevedendo anche la consegna diretta dei dispositivi da parte delle aziende al domicilio dei pazienti»: lo hanno scritto i rappresentanti di varie Associazioni in una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, al Ministro della Salute e ad altri esponenti istituzionali di competenza

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Centri diurni del Piemonte: servono interventi pubblici immediati

«In questo momento di emergenza, dobbiamo fare tutti la nostra parte per contenere la diffusione del coronavirus, limitando al massimo le occasioni di contatto. Siamo in linea con la Direttiva della Regione Piemonte di sospendere l’attività dei centri diurni, concentrandoci sull’assistenza domiciliare, come di limitare gli accessi alle strutture residenziali, ma servono misure e risorse straordinarie per sostenere il settore»: lo dichiarano l’ANFFAS di Torino e il Gruppo Agape, che chiedono di poter definire tali misure di concerto con la Regione Piemonte e la Città di Torino

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