Garantire il diritto allo studio a tutti i bambini e ragazzi “disconnessi”

«L’attuale emergenza e la conseguente chiusura delle scuole hanno messo in luce le disuguaglianze educative del nostro Paese che investono anche il mondo digitale, ancora più gravi per i bambini con bisogni educativi speciali o con disturbi nell’apprendimento, per i quali è indispensabile attivare percorsi e strumenti ad hoc per rendere la didattica digitale effettivamente inclusiva»: lo sottolineano da Save the Children, che chiede di utilizzare subito il fondo previsto dal Decreto “Cura Italia” per garantire il diritto dello studio a distanza a bambini e ragazzi ancora “disconnessi”

Elaborazione grafica dedicata alla didattica a distanza«Di fronte all’annunciata proroga della chiusura delle scuole, è indispensabile mettere ogni bambino e ragazzo nelle condizioni di esercitare il diritto allo studio e non aumentare le diseguaglianze educative»: a lanciare questo appello è stata l’organizzazione Save the Children, che a tal proposito, ricordando come il Decreto Legge 18/20, cosiddetto “Cura Italia”, preveda un fondo per le scuole di complessivi 85 milioni di euro, per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso, dispositivi digitali individuali come i tablet, oltreché per attrezzare le scuole e formare i docenti: «diventa pertanto necessario che le scuole attivino immediatamente la distribuzione e che a queste consegne venga data priorità al pari dei beni essenziali».

«I nostri centri tuttora attivi in tutta Italia – dichiara Raffaela Milano, che dirige i Programmi Italia Europa di Save the Children – ricevono continue segnalazioni di bambini e ragazzi “disconnessi” perché non hanno un tablet o un PC disponibile. Sono bambini e ragazzi che rischiano di rimanere isolati, di fare passi indietro nell’apprendimento e di perdere la motivazione allo studio. Per loro essere collegati ai docenti e al gruppo classe è di fondamentale aiuto, anche per sostenere questo periodo di ansie e preoccupazioni, spesso collegate non solo alla tutela della salute dei propri cari, ma anche alla crisi economica e alla perdita del lavoro dei genitori».

Attualmente, come viene ricordato da Save the Children, vi sono più di un milione e 200.000 bambini che vivono in povertà assoluta, una condizione riguardante più di una famiglia con minori su 10, mentre il 14% delle famiglie vive in una situazione di relativa povertà e il 27% a rischio di finire in povertà, se dovesse perdere tre mesi consecutivi di stipendio. Povertà e disabilità, aggiungiamo dal canto nostro, sono due fenomeni che sin troppo spesso marciano di pari passo, costituendo l’uno l’acceleratore dell’altro e viceversa, come spesso dobbiamo sottolineare sulle nostre pagine.

In ogni caso, Save the Children ha già iniziato la distribuzione dei primi 200 tablet a bambini e adolescenti particolarmente svantaggiati, per consentir loro di seguire le attività scolastiche e quelle dei propri Centri Educativi “Fuoriclasse”, attivi sul territorio di Milano, Torino, Aprilia (Latina) e Bari. Dispositivi ai quali si accompagnano altrettanti tutorial, che coinvolgono anche i genitori, per garantire un uso consapevole degli stessi e del web. Un intervento, questo, reso possibile grazie a una donazione straordinaria di Bolton Group, nell’àmbito di un più ampio e pluriennale impegno a fianco di Save the Children nel contrastare la dispersione scolastica.

Sullo sfondo, dunque, l’attuale emergenza e la conseguente chiusura delle scuole hanno messo in luce le gravi disuguaglianze educative del nostro Paese che investono anche il mondo digitale, «ostacoli e difficoltà ancora più gravi – affermano da Save the Children – per i bambini con bisogni educativi speciali o con disturbi nell’apprendimento, per i quali è indispensabile attivare percorsi e strumenti ad hoc per rendere la didattica digitale effettivamente inclusiva».
«Ed è necessario – aggiunge Milano – riflettere anche sulla qualità della didattica a distanza, che non deve mai ridursi alla dispensazione di compiti, bensì favorire l’interazione all’interno del gruppo classe e con i docenti ed essere modulata ascoltando e tenendo in considerazione le esigenze delle famiglie, dei bambini e dei ragazzi».

«Ề apprezzabile l’impegno dimostrato da tanti docenti – conclude l’esponente di Save the Children – nell’essere vicini ai bambini e ai ragazzi delle classi, recuperando, in questi giorni, un gap di formazione accumulato nel tempo. Anche da questo punto di vista, quindi, è fondamentale l’impegno alla formazione online, così come l’ascolto delle esigenze che provengono direttamente dalle famiglie e dagli stessi ragazzi e ragazze». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@savethechildren.org.

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