Gli istituti residenziali focolai di infezione e abuso: i Governi agiscano ora!

«Siamo molto preoccupati – scrivono dall’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità – per la situazione delle persone con disabilità che vivono segregate negli istituti residenziali d’Europa, circa un milione di persone più vulnerabili che mai, che affrontano un aumentato rischio di infezione da coronavirus, oltreché abusi fisici e psicologici dovuti all’isolamento, all’incuria e persino all’abbandono». E a tal proposito lo stesso Forum, oltre a segnalare una serie di gravi problemi in alcuni Paesi – tra cui l’Italia – chiedono alle Autorità dei vari Stati di adottare subito varie misure

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Non c’è salute senza salute mentale!

«Mentre tutta la Sanità è sottoposta a una sfida senza precedenti, la salute mentale, i suoi utenti, le famiglie, gli operatori, soffrono in silenzio. Bisogna garantire il funzionamento della rete territoriale della Salute Mentale, come dei servizi territoriali rivolti agli anziani, alle persone con disabilità, alle persone con malattie croniche e occorre farlo subito, perché “non c’è salute senza salute mentale!”»: lo si legge nell’appello della Conferenza Nazionale per la Salute Mentale, inviato ai principali referenti istituzionali nazionali e sottoscritto da decine di organizzazioni

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Lavoro a distanza e disabilità: si può fare

Sarà questo il tema di un webinar informativo gratuito (seminario in rete), promosso per il 2 aprile (ore 12) dalla Fondazione ASPHI, con il patrocinio di Anitec-Assinform e delle componenti dell’Emilia Romagna delle Federazioni FAND e FISH. Durante l’incontro verranno approfonditi i temi: “Organizzazione e quadro di riferimento normativo”, “Infrastruttura (tecnologica) abilitante e accessibile e formazione competenze digitali” e “Management e formazione allo ‘smart work’”

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Spostamenti delle persone con disabilità: la Protezione Civile o il Sindaco?

«Le famiglie con una persona con disabilità e problemi comportamentali – scrive Giovanna Tuffu, rivolgendosi al Sindaco di Sassari – possano spostarsi per particolari esigenze anche al di fuori dei confini del territorio comunale di residenza, come dice la Protezione Civile, oppure devono attenersi alle misure più restrittive, come quelle previste ad esempio dal Comune di Sassari, che non consentono tali spostamenti? Si tratta di una questione, per altro, sulla quale diversi Sindaci si sono espressi in maniera disomogenea, offrendo ognuno la propria interpretazione»

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Un 2 Aprile diverso, ma sempre vicino alle persone con autismo e alle famiglie

«Il 2 Aprile – scrivono dalla Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone -, Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo voluta dalle Nazioni Unite, cade in questo 2020 nell’Italia colpita drammaticamente dal contagio del coronavirus. Nel rispetto delle giuste restrizioni che Governo e Regioni hanno imposto, non è possibile fare iniziative pubbliche come negli anni passati. La nostra Fondazione, però, non si ferma perché le persone con autismo e le loro famiglie devono essere accudite soprattutto in questi giorni di quarantena in cui le routine sono state interrotte con grave disagio»

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Non si arrivi mai a scegliere chi salvare e chi no: anzi, aumentare i servizi!

«In qualità di Associazioni che tutelano i Diritti Umani, Civili e Sociali e la qualità di vita delle persone con disabilità e malattie croniche, oncologiche, rare e complesse, chiediamo azioni preventive affinché non ci si ritrovi di fronte alla necessità di scegliere quali vite umane meritino di essere salvate e quali sacrificate. Chiediamo anzi che si tenga sempre più conto delle specifiche necessità delle persone con gravi patologie e/o croniche, rare e complesse»: lo scrivono centinaia di organizzazioni (Associazioni e Federazioni), in una lettera-appello rivolta direttamente al Governo

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L’autismo ai tempi del coronavirus

È questo il titolo della videoconferenza che si terrà in diretta Facebook il 2 aprile, in occasione della Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo, a cura dell’ANGSA Umbria (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), che per l’occasione segnala altre iniziative social promosse dalla stessa Associazione, ritenendo che «sia ancor più necessario accendere i riflettori sull’evento, per ricordare l’importanza del sostegno e del supporto alle famiglie di persone con autismo in una fase così delicata come quella che stiamo vivendo in queste settimane»

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Un 2 Aprile “in blu social” e sostenendo la ricerca scientifica sull’autismo

Niente monumenti illuminati di blu, questa volta, ma la proposta di pubblicare sui social una foto mostrando o indossando un oggetto di colore blu, e soprattutto un grande sostegno alla raccolta fondi per la ricerca scientifica sull’autismo promossa fino al 12 aprile dalla FIA (Fondazione Italiana Autismo): consiste soprattutto in questo l’impegno di quest’anno dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), per l’ormai imminente Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo del 2 Aprile

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Un comitato di crisi in favore delle persone con disabilità

«Abbiamo inviato all’Ufficio per le Politiche in favore delle Persone con Disabilità della Presidenza del Consiglio – scrivono Stefano Pierpaoli e Daniela Trunfio del Coordinamento Nazionale di +Cultura Accessibile-Cinemanchìo – un appello affinché venga istituito un comitato di crisi per gestire e coordinare ogni bisogno proveniente dal mondo della disabilità. Questa iniziativa potrebbe rappresentare un segno esemplare per un Paese che non si arrende e che sa assumersi la responsabilità di condurre il suo popolo verso una società migliore e più giusta, senza lasciare nessuno indietro»

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Non si possono lasciare soli i caregiver familiari

Si riuscirà, in questi giorni, a raggiungere ampia convergenza, al di là delle barriere ideologiche, su quell’emendamento al Decreto “Cura Italia”, favorevole ai caregiver familiari, che assistono tutti i giorni, giorno dopo giorno, i propri cari? È quanto si augura Francesco Alberto Comellini, «per il Paese e per i caregiver familiari, che così scopriranno di non essere stati lasciati soli, almeno dal Parlamento»

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