Nell’esprimere piena adesione alle posizioni e alle richieste contenute nella nota ripresa il 31 marzo scorso anche da «Superando.it», a firma di Organizzazioni varie, con il titolo Non si arrivi mai a scegliere chi salvare e chi no: anzi, aumentare i servizi!, come Fondazione Promozione Sociale sottolineiamo al tempo stesso l’urgente necessità che le esigenze vitali delle persone non autosufficienti e non in grado di programmare il proprio presente ed il proprio futuro non vengano valutate esclusivamente dal personale medico.
Occorre pertanto, a nostro avviso, l’approvazione di una legge che definisca l’immediato riconoscimento di una persona che rappresenti a tutti gli effetti, escluse solamente le questioni patrimoniali, il soggetto non autosufficiente, salvo i casi in cui sia già stato nominato un tutore o un amministratore di sostegno.
Tale legge, ad esempio, potrebbe stabilire che la rappresentanza venga assegnata secondo il seguente ordine: madre o padre, coniuge, figli in ordine di età, sorelle e fratelli anch’essi in ordine di età. In assenza di questi congiunti, dovrebbe decidere il Giudice Tutelare, con la nomina di una persona idonea.
Chi rappresenta la persona non autosufficiente non in grado di programmare il proprio presente e il proprio futuro dovrebbe avere il compito di svolgere tutte le attività dirette alla tutela della persona stessa, fermi restando i compiti, compresi quelli decisionali, del personale medico.
In attesa dunque dell’approvazione di una legge come questa, da noi auspicata, abbiamo trattato il presente tema nell’ampio articolo intitolato Rischio della non autosufficienza: le possibili concrete misure di autotutela personale, pubblicato a suo tempo dalla testata «Prospettive assistenziali», in cui viene proposta una soluzione alternativa [a questo link è disponibile il testo dell’articolo citato, N.d.R.].
Fondazione Promozione Sociale, Torino
(info@fondazionepromozionesociale.it).
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