Il coronavirus e le persone con sarcoidosi: un’indagine

Con l’obiettivo di studiare come il coronavirus si comporta nei confronti delle persone con sarcoidosi – malattia infiammatoria ritenuta rara, dalle cause ancora sconosciute, che può interessare diversi organi, ma principalmente i polmoni e le ghiandole linfatiche – ma anche per capire se coloro che ne soffrono sono più predisposti di altri ad essere contagiati, l’ACSI (Amici Contro la Sarcoidosi Italia) sta partecipando a un’indagine internazionale, basata su un breve questionario, rivolto a tutte le persone con sarcoidosi

Logo dell'Associazione Amici contro la Sarcoidosi Italia

Il logo dell’Associazione Amici contro la Sarcoidosi Italia, nata alla fine del 2011

Associazione impegnata sul fronte della sarcoidosi – malattia infiammatoria ritenuta rara, dalle cause ancora sconosciute, che può interessare diversi organi, ma principalmente i polmoni e le ghiandole linfatiche – l’ACSI (Amici Contro la Sarcoidosi Italia) sta partecipando a un’indagine internazionale per aiutare la ricerca, proponendo a tutte le persone affette da sarcoidosi un breve questionario, totalmente anonimo, con l’obiettivo di studiare come il coronavirus si comporta nei confronti di questi pazienti.
Si intende, inoltre, tentare anche di capire se chi soffre di sarcoidosi è più predisposto di altri a contrarre il virus e quali potrebbero essere le conseguenze di un eventuale contagio, anche tenendo conto delle terapie farmacologiche, cui i pazienti sono già sottoposti. (S.B.)

A questo link è disponibile il questionario proposto dall’ACSI. Per ulteriori informazioni: segreteria@sarcoidosi.org.

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