Perché chiediamo una profonda revisione del Piano Socio Sanitario Lombardo

«La situazione che stiamo vivendo – scrive Alessandro Manfredi, presidente della Federazione LEDHA – ci deve portare a riconsiderare profondamente i contenuti del Piano Socio Sanitario Regionale della Lombardia. Riteniamo infatti necessario un profondo cambiamento del sistema di welfare sociale regionale per la disabilità, basato sulla necessità di riconoscere il diritto universale alla presa in carico della persona con disabilità e al suo accesso a un processo di valutazione multidimensionale orientato alla progettazione individuale per la vita indipendente»

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Per aiutare le persone con disabilità visiva a sopportare meglio l’isolamento

Anche l’APRI (Associazione Pro Retinopatici ed Ipovedenti) ha avviato varie iniziative, durante l’attuale emergenza sociosanitaria. Oltre infatti alla consegna della spesa a domicilio sul proprio territorio e agli accompagnamenti per visite mediche urgenti, l’Associazione torinese ha intensificato i colloqui psicologici telefonici e i gruppi di automutuo aiuto a distanza. Vi è poi uno strumento già attivato da tempo con successo, il canale YouTube “Apri Torino”, che è stato potenziato con contenuti didattici e ludici, per aiutare le persone con disabilità visiva in questi mesi di isolamento

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La didattica a distanza ora è obbligatoria, ma diventi un diritto per tutti

«Perché la didattica a distanza divenga davvero un diritto esigibile – scrive Donatella Morra -occorre che ai genitori di persone con disabilità vengano confermati i permessi e le agevolazioni previsti dalla normativa emergenziale, che si distribuiscano tablet e chiavette a chi non li possiede, che alle famiglie e agli alunni mancanti di mezzi e competenze informatiche si affianchino degli esperti, che l’inclusione a distanza venga programmata e realizzata in modo congiunto dagli insegnanti curricolari e di sostegno, insieme agli assistenti all’autonomia e alla comunicazione e alle famiglie»

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Sicilia: anche un esperto di disabilità per gestire la “fase 2”

«Il gruppo di lavoro chiamato a programmare la cosiddetta “fase 2” nella Regione Siciliana deve essere integrato da un componente esperto di disabilità, che conosca molto bene le diversificate necessità delle persone con disabilità»: lo ha scritto l’Ufficio Nazionale del Garante delle Persone con Disabilità, in una lettera inviata ai referenti istituzionali della propria Regione e anche all’Autorità Regionale del Garante in Sicilia, ribadendo quanto sottolineato da varie Associazioni, ovvero che durante l’attuale emergenza le persone con disabilità sono divenute ancora più “invisibili”

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Il Comitato per la Bioetica: bene l’impostazione, ma carenze sulla disabilità

«È condivisibile – scrive Rita Barbuto – l’impostazione del documento sull’emergenza sanitaria, prodotto dal Comitato Nazionale per la Bioetica e riguardante la decisione clinica in condizioni di carenza di risorse. E tuttavia il Comitato ha perso ancora una volta l’occasione di trattare il tema della disabilità in àmbito bioetico, dimenticando del tutto la Convenzione ONU, che contiene ogni principio fondamentale utile ad evidenziare che le decisioni e le pratiche mediche riguardanti le persone con disabilità si devono basare sempre e comunque sul rispetto della dignità e dei diritti umani»

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Disabilità: un sondaggio internazionale sulle conseguenze del coronavirus

È un ampio sondaggio online, cui possono contribuire anche organizzazioni di persone con disabilità e singoli cittadini con disabilità, quello promosso da un gruppo di organizzazioni internazionali di persone con disabilità e delle loro famiglie, per cercare di rispondere alle conseguenze dell’attuale sfida globale, causata dall’emergenza coronavirus, raccogliendo quante più informazioni possibili sulle esperienze vissute in questi mesi dalle persone con disabilità, nonché il modo in cui i vari Stati stanno rispondendo alle situazioni riguardanti questa specifica popolazione

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Sono crollate le tre S (Scuola, Sociale, Sanità): fate presto!

«Dopo una scossa di terremoto – scrive Daniele Romano – all’arrivo dei soccorsi si sentono le voci dalle case crollate che gridano “fate presto!”. È la situazione che oggi vivono molte persone con disabilità e le loro famiglie, schiacciate da questo “terremoto” chiamato Covid-19! Sono crollate le tre S (Scuola, Sociale, Sanità), che si reggevano già su pilastri molto fragili. Perciò, se non vogliamo continuare a lasciare sole le persone con disabilità e le loro famiglie in questa fase “post-terremoto”, bisogna mettere in atto misure urgenti, e non limitarci a sostenerle economicamente»

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Un Comitato di Esperti per la scuola post-coronavirus: ma la disabilità?

«Lascia perplessi e contrariati l’atto appena approvato dal Ministro dell’Istruzione che istituisce un Comitato di Esperti che dovrebbe mettere rapidamente a punto un Piano generale per la scuola post-emergenza coronavirus. I nomi degli esperti e l’elencazione degli obiettivi del Comitato, infatti, tradiscono purtroppo una considerazione del tutto marginale della disabilità»: lo denunciano congiuntamente le Federazioni FISH e FAND, invitando a questo punto la ministra Azzolina «a trovare le forme e i modi adatti per trasformare una delusione in una rinnovata produttiva disponibilità»

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