Figli con sindrome di Down, piccoli e grandi, al tempo del coronavirus

Essere mamma di un bambino o di un adulto con sindrome di Down, ai tempi del coronavirus: cosa significa? Quali cambiamenti, quali fatiche, quali speranze? Lo raccontano in due video Maria con Giupy, il suo bimbo di 8 anni, e Maria Teresa con Gianni, il figlio che di anni ne ha 45 e che dopo avere lavorato a lungo in un supermercato, da due anni è disoccupato. «Il più bel regalo per la Festa della Mamma del 10 maggio – dice Maria Teresa – sarebbe avere una società inclusiva a cui un domani lasciare mio figlio»

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Un’imperdibile diretta Facebook con Felice Tagliaferri e Simona Atzori

Saranno infatti proprio lo scultore cieco di fama internazionale e la nota ballerina, pittrice e scrittrice priva delle braccia, i protagonisti della diretta Facebook proposta per il pomeriggio di domani, 9 maggio, dall’Associazione NoisyVision, impegnata per l’inclusione delle persone con disabilità visiva. E le storie che racconteranno saranno anche accessibili a tutti, grazie alla sottotitolazione automatica e alla traduzione in LIS

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Stanca e stralunata, ma la mamma resta sempre più dolce della cioccolata!

Quelli del titolo sono due versi di una “poesia” molto particolare, elaborata in questo periodo pure particolare, a due giorni dalla Festa della Mamma. Più che una poesia, in realtà, è un collage di pensieri rivolti alle proprie mamme da ragazze e ragazzi che vivono varie condizioni di vita (tetraparesi, pluriminorazioni psicosensoriali, ritardo mentale, sindrome di Down, autismo, Asperger e e altre sindromi invalidanti). Il testo è dedicato alle Community “Sorelle di Cuore”, “Covid oltre noi”, “Noi la disabilità ai tempi del coronavirus” e a tutte le donne e mamme per il 10 maggio 2020

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Una serie di misure a sostegno delle persone con lesione al midollo spinale

Presentiamo il documento prodotto dalla Federazione FAIP, le cui proposte «rispondono alla richiesta di “cittadinanza piena e integrale” delle persone con lesione al midollo spinale, delle loro famiglie e dei loro assistenti personali, offrendo suggerimenti e indicazioni per ripensare, in questa delicatissima fase del nostro Paese, a una società complessivamente più giusta, coesa e rispettosa delle tante diversità. Si parla infatti di migliaia di persone per le quali i livelli di protezione e di inclusione sociale non erano affatto adeguati nemmeno prima dell’odierna emergenza»

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Ostacoli insormontabili, nella “fase 2”, per le persone con disabilità visiva

«L’immediato futuro che attende le persone cieche e ipovedenti – scrive Flavia Tozzi – è irto di ostacoli che appaiono spesso insormontabili e che rischiano di minarne l’autonomia e la dignità sociale. Infatti, le giuste restrizioni imposte dal Decreto che regolamenta la “fase 2” per la ripresa delle attività commerciali e lavorative ha inserito norme che rischiano di rendere quasi impossibile il ritorno ad un’esistenza quotidiana pressoché normale per chi ha problemi visivi»

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Le parole di Elio sull’autismo e la violenza sulle donne: l’”altra pandemia”

Ha ruotato principalmente su questi due passaggi la giornata centrale del Festival dei Diritti Umani, in corso di svolgimento online fino a oggi, 7 maggio. Mentre infatti il noto cantante-attore delle Storie Tese ha confessato tutte le sue preoccupazioni per il futuro del figlio con autismo, un successivo incontro riguardante la violenza sulle donne ha fatto emergere come questa sia anch’essa una vera e propria “pandemia”, colpendo la maggior parte della popolazione mondiale femminile, non certo ultime le donne con disabilità, vittime anzi di una discriminazione multipla

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Presto attivo, in Lombardia, un Gruppo di Lavoro per far ripartire i servizi

«Una “fase 2” efficace e rispettosa dei diritti e della salute di tutti i soggetti, che si potrà ottenere solo attraverso una diversa strutturazione degli interventi, che possano offrire supporti flessibili e personalizzati»: a questo lavorerà il Gruppo di Lavoro che prenderà il via nei prossimi giorni in Lombardia, con la partecipazione congiunta di tutti gli attori coinvolti, compresa la Federazione LEDHA, per elaborare il Piano territoriale che dovrà far ripartire in tale Regione i servizi necessari a garantire risposte adeguate alle persone con disabilità e alle loro famiglie

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Didattica a distanza e assistenti: meglio una scuola “buona” o “giusta”?

«È necessaria una riflessione seria – scrive Paola Di Michele – sul futuro dell’inclusione scolastica, specie al netto di cosa ha provocato, nel profondo della scuola italiana, lo tsunami del Covid-19, che ne ha messo a nudo ogni più piccolo difetto, ivi inclusi i diritti dei bambini con disabilità e il ruolo assolutamente marginale, ai fini del coinvolgimento e della programmazione degli interventi, degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione. Che pure, nella vita scolastica “ordinaria”, “normale” hanno un ruolo importantissimo, senza che a questo corrisponda un reale riconoscimento»

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