L’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana, insieme al Coordinamento Regionale Toscano dell’AID (Associazione Italiana Dislessia), hanno promosso tre eventi formativi live gratuiti, dedicati alla didattica a distanza, con il principale obiettivo di supportare genitori e docenti in questo particolare momento, accompagnandoli nel difficile ruolo di educatori di figli e studenti, ma soprattutto di futuri adulti.
L’iniziativa fa parte di una serie di attività volte a rafforzare la rete tra Istituzioni Scolastiche, Associazioni e Famiglie, in un’ottica di collaborazione e sostegno.
Si partirà quindi domani, martedì 12 maggio (ore 16), con l’incontro intitolato Ansie e emozioni… nella didattica a distanza, che prevede l’intervento di Fabio Celi, psicologo, psicoterapeuta e docente di Psicologia Clinica all’Università di Pisa, insieme a Gabriele Cordovani, dottore in Psicologia Clinica della Salute, responsabile del Gruppo Giovani dell’AID Nazionale.
Si proseguirà mercoledì 13 (ore 16), con il seminario sul tema Le nuove tecnologie sono amiche o nemiche della conoscenza? Una riflessione per insegnanti e genitori, che avrà per protagonisti Alessandra Luci, psicologa, psicoterapeuta e logopedista, insieme ad Andrea Novelli, psicologo, psicoterapeuta e membro del Consiglio Direttivo Nazionale dell’AID.
Il miniciclo si concluderà giovedì 14 (ore 16), con Didattica a distanza: se la conosci non la subisci. Idee creative per la didattica a distanza, incontro che avrà come relatore Rodolfo Galati, tutor organizzatore dell’Università di Torino, insieme a Sergio Messina, neuropsichiatra infantile, presidente nazionale dell’AID.
Ad introdurre tutti gli eventi saranno Manuela Zacchini, membro del Consiglio Direttivo Nazionale dell’AID, Roberto Curtolo, dirigente dell’Ufficio III nell’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana, Donatella Ciuffolini e Pierpaolo Infante, rispettivamente referente per i DSA e referente per l’Innovazione nel medesimo ufficio. (S.B.)
Per partecipare egli eventi live di domani, martedì 12, di mercoledì 13 e giovedì 14, non è richiesta la registrazione, ma è necessario collegarsi al sito dell’AID, esattamente a questo link.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: a.morabito@gruppolife.com (Anna Morabito); comunicazione@aiditalia.org (Gabriele Brinchilin).
La dislessia e gli altri DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)
Il più diffuso DSA (disturbo specifico di apprendimento) è la dislessia, cioè il disturbo specifico della lettura, che si manifesta e si evolve in concomitanza dell’inizio dell’attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell’attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere, quali riconoscere le lettere singole, le sillabe e quindi le parole, associandole ai suoni corrispondenti. Frequenza degli errori e lentezza nella decodifica ne sono i tipici aspetti: il bambino può, per esempio, presentare difficoltà nel riconoscere, scambiandoli tra loro, grafemi che differiscono visivamente per piccoli particolari quali: “m” con “n”, “c” con “e”, “f” con “t”, “a” con “e”.
La persona con disortografia, invece, evidenzia la difficoltà a tradurre correttamente le parole in simboli grafici e a confondere il suono delle lettere (per esempio “f/v”, “t/d”, “p/b”, “c/g”, “l/r”).
Un terzo disturbo che impedisce alla persona di esprimersi nella scrittura in modo fluido è la disgrafia, caratterizzata da una grafia spesso illeggibile, da una pressione eccessiva sul foglio e dallo scarso rispetto degli spazi sul foglio.
C’è infine la difficoltà a comprendere simboli numerici e a svolgere calcoli matematici, conosciuta con il nome di discalculia. Stando ai dati, circa il 3% della popolazione studentesca è affetta da tale disturbo, che complica la lettura e la scrittura dei numeri e soprattutto l’elaborazione delle quantità. Gli errori collegati a questa problematica molto spesso non vengono riconosciuti nell’immediato. Diversi, infatti, sono i casi di discalculia erroneamente diagnosticati come dislessia.
L’AID (Associazione Italiana Dislessia)
È nata con la volontà di fare crescere la consapevolezza e la sensibilità in particolare verso il disturbo della dislessia evolutiva, che in Italia si stima riguardi circa 2 milioni di persone.
L’Associazione conta oltre 18.000 soci e 98 Sezioni attive distribuite su tutto il territorio nazionale. Essa lavora per approfondire la conoscenza dei DSA e promuovere la ricerca, accrescere gli strumenti e migliorare le metodologie nella scuola, affrontare e risolvere le problematiche sociali legate a questi disturbi. È aperta ai genitori e familiari di bambini con DSA, alle persone adulte con DSA, agli insegnanti e ai tecnici (logopedisti, psicologi, medici).
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