Quali centri per persone con disabilità potranno riaprire in Sicilia?

«Per le piccole realtà del Terzo Settore che si occupano di disabilità – scrive Giovanni Provvidenza, presidente dell’ANFFAS di Modica (Ragusa) – riprogrammare la ripartenza in questa “fase 2” è ancora più complesso e delicato. Per questo abbiamo atteso con ansia le Linee Guida della Regione Siciliana per la riapertura dei centri per persone con disabilità e anziani, che hanno fissato la ripartenza al 18 maggio, e tuttavia restano ancora molti nodi da sciogliere, per poter capire se e in che misura il dettato normativo sia applicabile anche alla nostra “peculiare” natura»

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L’abbandono dei caregiver familiari durante la “fase 1” dell’emergenza

È quanto sostanzialmente emerge dal questionario proposto dal CONFAD (Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità), per rilevare le condizioni di vita dei caregiver familiari durante la “fase 1” dell’emergenza coronavirus, ovvero di coloro che prestano un’assistenza continuativa e significativa ad un congiunto con grave disabilità. Un dato per tutti: ben l’86% degli intervistati hanno dichiarato di avere subito un danno fisico/emotivo in questo periodo. Risultati, quindi, a dir poco allarmanti, che portano il CONFAD a chiedersi: «Quale posto ha la disabilità nella nostra società?»

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I “luoghi appositi” per le persone con disabilità sono discriminatori

«Appartiene a un passato ormai lontano l’idea di prevedere, per le persone con disabilità, “ambienti separati”, “percorsi speciali”, “luoghi appositi”»: lo scrive il MAC (Movimento Apostolico Ciechi) al Governo e alla CEI (Conferenza Episcopale Italiana), a proposito del Protocollo sulla riapertura delle chiese per la celebrazione delle Messe. È un concetto, quello riguardante la necessità di superare una volta per tutte i “luoghi appositi”, che riprende quanto già scritto qualche giorno fa sulle nostre pagine, e che riteniamo fondamentale, al di là della stessa partecipazione alle Messe

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Tante urgenze per la salute mentale, emerse con l’emergenza coronavirus

«Attività domiciliare sulla persona nella sua globalità e sul suo contesto sociale e familiare, attività abilitative e di formazione al lavoro»: sono due tra i punti che il Coordinamento della Conferenza Nazionale per la Salute Mentale chiede al Ministero della Salute di evidenziare, ritenendo inoltre «necessario che si indirizzino risorse ai Dipartimenti di Salute Mentale, fortemente depauperati negli ultimi anni», per raggiungere una serie di obiettivi evidenziati come cruciali dall’emergenza coronavirus, a partire dall’«impegno contro le istituzioni/residenze chiuse e sovraffollate»

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Molto rumore per nulla

«In riferimento alla recente presa di posizione della Federazione CoorDown – scrive Salvatore Nocera – dichiaratasi contraria alla modifica di quell’Ordinanza Ministeriale ove si prevede la possibilità del passaggio per lo studente con disabilità da un “PEI differenziato” a uno “semplificato” in qualunque momento del percorso della scuola secondaria di secondo grado, su Delibera del Consiglio di Classe o su richiesta della famiglia, confermo che personalmente avevo già rinunciato a tale proposta, soffermandomi invece su quella che ritengo una corretta interpretazione di quell’Ordinanza»

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Due seminari in rete, per ripartire dai diritti

Due seminari in rete, organizzati rispettivamente insieme all’Associazione Vivi Down e alla Fondazione LUVI, saranno condotti nel pomeriggio di oggi, 12 maggio, e giovedì 14, da Daniela Piglia, giurista che dirige l’Associazione InCerchio di Milano. Nel primo di essi si parlerà del Decreto del Presidente del Consiglio che ha dato il via alla cosiddetta “fase 2” dell’emergenza, mentre il secondo sarà centrato sul tema “Le misure economiche a sostegno del progetto di vita di Cittadini fragili”

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Un’indagine sui disturbi del sonno causati dalla pandemia

«Il Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’ULSS Berica, in collaborazione con Oliviero Bruni dell’Università La Sapienza di Roma, esperto a livello internazionale sui disturbi del sonno, ha promosso un’indagine, chiedendo anche la collaborazione dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), volta a valutare come l’isolamento di questi mesi abbia modificato il sonno dei bambini e adolescenti sia “a sviluppo tipico” che con disturbi del neurosviluppo. Il tutto tramite un semplice questionario, rivolto ai familiari di bambini e ragazzi da 0 ai 18 anni

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Non ci sarà progresso, se non sapremo prenderci cura dei più vulnerabili!

«L’emergenza sanitaria che si sta trasformando in emergenza sociale ha messo in luce le tante criticità irrisolte del nostro welfare, che sconta una miopia cronica nei confronti delle categorie più fragili»: lo dichiara Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, struttura che svolge attività riabilitativa, psicoeducativa e assistenza socio-sanitaria per bambini e giovani adulti con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali. E aggiunge: «La lezione di questa pandemia è che non ci sarà progresso per nessuno, se non sapremo prenderci cura delle persone più vulnerabili!»

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“Una stanza tutta per noi”: tante interviste a donne con disabilità

Si chiama “Una stanza tutta per noi”, la bella iniziativa promossa dal Gruppo Donne UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), consistente in un format di interviste settimanali a donne con disabilità che hanno storie ricche di avventure, arte, poesia, viaggi «e tanto altro da condividere con noi – come sottolineano le promotrici – per sentirci più vicine in questa difficile quarantena!». Chiunque potrà seguire le varie interviste in diretta Facebook, con la possibilità anche di fare domande sempre in diretta

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Un’importante Sentenza contro le discriminazioni in ragione della disabilità

Le buone notizie, soprattutto in questo periodo, meritano la maggior visibilità possibile e tale è quella riguardante la Sentenza prodotta dalla Corte d’Appello di Venezia, giunta dopo una lunga battaglia giudiziaria, che ha condannato il Comune di Belluno e la Società di gestione della scala mobile che porta al centro storico della città, per discriminazione nei confronti di quelle persone con disabilità visiva accompagnate dai loro cani guida, alle quali era stato vietato di accedere a quella stessa scala mobile

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