Un’indagine sui disturbi del sonno causati dalla pandemia

«Il Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’ULSS Berica, in collaborazione con Oliviero Bruni dell’Università La Sapienza di Roma, esperto a livello internazionale sui disturbi del sonno, ha promosso un’indagine, chiedendo anche la collaborazione dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), volta a valutare come l’isolamento di questi mesi abbia modificato il sonno dei bambini e adolescenti sia “a sviluppo tipico” che con disturbi del neurosviluppo. Il tutto tramite un semplice questionario, rivolto ai familiari di bambini e ragazzi da 0 ai 18 anni

Ragazzino che dorme«Il Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’ULSS Berica – riferiscono dall’ANGSA Veneto (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) – ci ha chiesto di collaborare a un’indagine indagine ideata dalla dottoressa Elena Finotti, con il professor Oliviero Bruni dell’Università La Sapienza di Roma, esperto a livello internazionale sui disturbi del sonno. Quest’ultimo, infatti, ha pensato di valutare come l’isolamento di questi mesi abbia modificato il sonno dei bambini e adolescenti sia “a sviluppo tipico” che con disturbi del neurosviluppo, per capire quali possano essere eventuali interventi specifici».
L’indagine, dunque, promossa in collaborazione con l’AIMS (Associazione Italiana di Medicina del Sonno), si svolge attraverso un questionario, rapidamente compilabile (disponibile a questo link), rivolto appunto ai familiari di bambini e ragazzi da 0 ai 18 anni, e che viene presentato così: «Lo scenario pandemico prodotto dal Covid-19 ha determinato un’alterazione delle nostre abitudini sociali e verosimilmente del ritmo sonno-veglia degli adulti e dei bambini. Questa indagine permetterà di comprendere meglio se il sonno dei bambini è cambiato in relazione alla pandemia e all’isolamento sociale».
I dati raccolti saranno utilizzati per scopi scientifici in forma naturalmente anonima e aggregata, in modo da non poter risalire in alcun modo a quelli riguardanti le singole persone. (S.B.)

Ringraziamo Sonia Zen per la segnalazione.

Ricordiamo ancora il link al quale è disponibile il questionario di cui si parla nella presente nota.

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