Test sierologici per tutti alla Fondazione Oltre il Labirinto-Per l’Autismo

«L’esigenza di effettuare i test sierologici Covid-19 agli utenti e a tutto il personale nasce dal fatto che dal 18 maggio riprenderanno a ritmo ridotto le attività del nostro centro diurno e del servizio domiciliarità, attività che sono sospese da fine febbraio e che hanno messo a dura prova i ragazzi con autismo e i familiari i quali hanno dovuto affrontare una situazione inaspettata e complessa»: a dirlo è Mario Paganessi, presidente della Fondazione Oltre il Labirinto-Per l’Autismo di Treviso, alla quale il Comune di Spresiano ha messo a disposizione i test a prezzo calmierato

Ragazzo con autismo con la mascherina

Un ragazzo con autismo costretto in casa, nei giorni più pressanti dell’emergenza sociosanitaria

«L’esigenza di effettuare i test nasce dal fatto che dal 18 maggio riprenderanno a ritmo ridotto le attività del centro diurno e del servizio domiciliarità in piccoli gruppi nelle nostre strutture, attività che sono state sospese da fine febbraio e che hanno messo a dura prova i ragazzi con autismo e i familiari che hanno dovuto affrontare una situazione inaspettata e complessa. Con le scuole e i programmi speciali chiusi, infatti, non solo la progressione educativa e comportamentale dei ragazzi è stata interrotta, ma l’estremo stress psicologico e fisico già presente, è peggiorato».
A dirlo è Mario Paganessi, presidente della Fondazione Oltre il Labirinto-Per l’Autismo di Treviso, il quale in vista della prossima parziale riapertura delle strutture, prevista appunto per il 18 maggio, informa che verrà effettuato il test sierologico Covid-19 sia agli utenti che a tutto il personale della Fondazione stessa, educatrici, psicologhe e volontari. A mettere a disposizione i test a prezzo calmierato è stato il Comune di Spresiano, che da anni collabora con Oltre il Labirinto.
«In questi lunghi mesi – aggiunge Paganessi – abbiamo messo in campo tutte le nostre risorse non solo economiche ma professionali, cercando di supportare le famiglie sia a livello tecnico che psicologico, oltreché aiutando le famiglie in difficoltà economiche con diversi servizi. In queste ultime settimane, invece, abbiamo stilato un percorso di rientro, aiutando i ragazzi con autismo ad abituarsi all’uso dei dispositivi di protezione individuale, conducendo i training e informando sia le educatrici che le famiglie dei nuovi protocolli di sicurezza». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Elena Mattiuzzo (mattiuzzoelena@gmail.com).

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