Favorire la permanenza a domicilio di persone non autosufficienti, ovvero persone con disabilità grave e gravissima, e sostenere il carico di cura svolto dai familiari, in sostituzione di altre figure professionali: è sostanzialmente questa la funzione degli assegni di cura erogati dalla Regione Campania. A Napoli, tuttavia, accade ormai da troppo tempo, esattamente da dodici mesi, come denuncia la FISH Campania (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che le persone con disabilità e le loro famiglie siano in attesa di ricevere quell’assegno di cura da parte del Comune.
«È una situazione diventata ormai insostenibile – dichiara Daniele Romano , presidente della FISH Campania – come ci segnalano numerose persone con disabilità che a quanto pare stanno ormai perdendo la speranza di ricevere l’assegno di cura».
Nei giorni scorsi, dunque, la Federazione ha inoltrato una richiesta di incontro al Sindaco e all’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, per discutere di quei ritardi, «ma siamo ancora in attesa di ricevere una risposta», sottolinea Romano, che aggiunge: «Vogliamo far presente che la Regione Campania ha provveduto a liquidare le risorse che servono per pagare gli assegni di cura al Comune di Napoli nei mesi scorsi, e non riusciamo a capire il perché di questi ritardi. Forse, come ci è stato detto comunicato in maniera informale da qualche Dirigente, il motivo è riscontrabile nel fatto che ad oggi il Comune stesso non ha ancora approvato il proprio bilancio consuntivo».
«Per quanto detto – conclude il Presidente della FISH Campania – ci appelliamo anche a tutti i Consiglieri Comunali di maggioranza e di opposizione, che devono farsi carico di questa drammatica situazione, affinché si arrivi a una soluzione in tempi brevi, perché non possono essere sempre le persone con disabilità e le loro famiglie a pagare le conseguenze dei vari ritardi e soprattutto non possono essere le norme di bilancio a lederne i diritti. Ci auguriamo pertanto che arrivi presto una risposta, altrimenti saremo costretti ad agire per vie legali, perché si parla di risorse volte a sostenere persone con disabilità che hanno necessità di continuità assistenziale per ventiquattr’ore al giorno e che non possono attendere per altri dodici mesi!». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: federhand.fishcampania@gmail.com.
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