Ne abbiamo via via seguito l’iter, talora tortuoso, ed è quindi ora con particolare piacere che segnaliamo come il Consiglio Regionale della Puglia abbia approvato all’unanimità la Legge sulla Vita Indipendente per le persone con disabilità grave, concordando pienamente con l’ENIL Puglia (European Network on Independent Living), nel definire quella del 16 giugno, giorno che ha coinciso con l’approvazione della norma, come una data a suo modo «“storica”, per il mondo della disabilità pugliese, e non solo».
«Vita indipendente – sottolineano dall’ENIL Puglia – è una filosofia che intende superare il concetto di mera assistenza, fondandosi sulla visione della persona con disabilità quale soggetto attivo nella società. Ma lo strumento per addivenire a una vita indipendente realmente esigibile è sostanzialmente costituito dalla possibilità di poter fruire di un contributo economico per l’assunzione di un assistente personale, scelto liberamente dalla persona con disabilità. Un cambio di paradigma, quindi, per la nostra Regione, destinato a modificare radicalmente, nel corso dei prossimi anni, l’esistenza stessa di tanti soggetti costretti a una situazione di costante dipendenza».
All’approvazione della nuova norma hanno concorso numerosi attori e «in tal senso – annotano dall’ENIL Regionale – la volontà politica dell’Amministrazione è stata esplicitata concretamente, in primo luogo, dall’assessore regionale al Welfare Salvatore Ruggeri, che ha sdoganato politicamente l’idea, più volte da noi rivendicata, di una Legge Regionale sull’argomento anche per la Puglia, e dai decisivi interventi del presidente della Regione Michele Emiliano».
Un importante ruolo, inoltre, lo ha avuto lo stesso coordinatore per la Puglia di ENIL Italia, Simone Marinelli che, come sottolinea Vito Berti, altro animatore dell’Associazione «è stato un vero e proprio pioniere della Vita Indipendente nella nostra regione, perseguendo caparbiamente, sin dal 2000, il sogno di fare adottare anche dalla Puglia i “progetti di vita indipendente”. A coadiuvarlo, nella sua spinta propulsiva, sono entrati successivamente a far parte del nostro Coordinamento Mara Di Nunno, Anna Pia Mione e il sottoscritto».
«È poi doveroso ricordare – prosegue Berti – anche il prezioso lavoro propositivo svolto dai responsabili e dai delegati della FISH Puglia (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), della Rete A.Ma.Re Puglia (Associazioni Malattie Rare) e dell’ANFFAS Puglia (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), component insieme a noi del Tavolo Tecnico predisposto sulla materia dall’Assessorato Regionale. Insomma, una vera e propria co-progettazione che ha visto anche la partecipazione attiva e fortemente motivata della componente politica di minoranza consiliare, in particolare grazie all’azione del consigliere Francesco Ventola, tutto ciò che ha determinato le condizioni per l’intesa che ha portato a un voto unanime».
«Arrivare all’approvazione di una legge complessa come quella sulla vita indipendente – conclude Berti – presuppone preparazione tecnica anche da parte dei Dirigenti dell’Istituzione emanatrice della misura e in tal senso Monica Pellicano e Vito Bavaro hanno svolto al meglio la loro funzione dirigenziale, per conto della la Regione Puglia, seguendo scrupolosamente le indicazioni in merito alle esigenze interne di carattere formale, ma anche con grande attenzione all’ascolto delle segnalazioni provenienti dalle nostre Associazioni, per non esautorare l’articolato di legge del suo significato essenziale, al fine di rendere davvero esigibile il diritto ad una vita indipendente anche alle persone con disabilità. E da ultima, ma non ultima, una sottolineatura positiva va anche ad Anna Maria Candela, già dirigente del settore Welfare dell’Assessorato Regionale, che è stata l’autrice della prima stesura del Disegno di Legge successivamente modificato su richiesta delle Associazioni del Tavolo Tecnico». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Vito Berti (vitoberti@gmail.com).