Nella seduta di ieri, 7 luglio, la Commissione Lavoro del Senato, dove si sta discutendo il Disegno di Legge 1461 (Disposizioni per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare), testo di cui è prima firmataria la senatrice Simona Nunzia Nocerino, ma che è condiviso da tutti i gruppi presenti in Commissione, è stata fissata per il 22 luglio la data ultima per la presentazione di eventuali emendamenti.
«Il fatto che si acceleri la discussione su quel testo – commenta in una nota Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) -, depositato già da un anno, è in sé una notizia che attendevamo da un po’. Alla nostra Federazione, infatti, afferiscono migliaia di caregiver familiari, che prestano un’assistenza continuativa e significativa ad un congiunto con grave o gravissima disabilità, e la loro condizione è particolarmente sentita, ancor più dopo il recente lockdown, l’isolamento e l’abbandono subìto da tante famiglie. È pertanto quanto mai urgente intervenire con una norma di rango primario che fissi in modo netto diritti, tutele e servizi».
È tuttavia opportuno ricordare che sul Disegno di Legge in esame, la stessa FISH – come avevamo ampiamente riferito a suo tempo – aveva espresso nel mese di marzo scorso, durante un confronto con la Commissione Lavoro del Senato, una serie di riserve e perplessità, individuando nel testo varie lacune, aspetti da correggere ed elementi da enfatizzare e rafforzare, non ultima la necessaria dotazione di risorse adeguate.
«Lo diciamo con uno spirito collaborativo – ribadisce oggi Falabella -: ci sono aspetti da chiarire e da definire, perché sono decisivi per i diritti dei caregiver e investono non solo i servizi sociali e sanitari che devono diventare Livelli Essenziali dell’Assistenza, ma è anche indispensabile rafforzare le altrimenti limitatissime coperture previdenziali e introdurre misure di tutela assicurativa e per malattie, infortuni e tecnopatie. Per questo è necessario anche chiedere maggiori risorse che ora non ci sono. È quindi indispensabile una triangolazione con il Governo: ci vogliono coraggio, determinazione e risorse».
La FISH teme infine il successivo dilazionarsi dei tempi di applicazione che potrebbero derivare da un eccesso di Decreti Applicativi. «Abbiamo chiesto, e lo rifaremo, di regolare già nella norma la modalità di accesso ai benefìci, trasparente ma che rifugga quei sovraccarichi burocratici di cui proprio non abbiamo necessità», conclude Falabella, esprimendo l’intenzione della Federazione di ricercare nelle prossime settimane un nuovo confronto con la Commissione Lavoro del Senato. (S.B.)
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