Adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1984 ed entrata in vigore il 27 giugno 1987, la Convenzione ONU contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti è stata ratificata dall’Italia nel 1988, con la Legge 498/88. In vista ora della 70^ Sessione dedicata all’applicazione di tale Trattato (9 novembre-4 dicembre 2020), durante la quale verrà esaminato anche il Rapporto ufficiale prodotto dal Governo del nostro Paese, il FID (Forum Italiano sulla Disabilità) ha definito un proprio documento, contenente un elenco di questioni da sottoporre al Governo, centrato segnatamente sulla situazione affrontata dalle persone con disabilità durante l’emergenza coronavirus.
Rimandando i Lettori alla consultazione del testo integrale del documento (disponibile in italiano a questo link), ne riprendiamo qui l’apertura, ove si scrive che «in Italia, dall’inizio dell’emergenza Covid-19, la situazione di esclusione e di abbandono che le persone con disabilità affrontano quotidianamente si è ulteriormente aggravata, mostrando tutta la sua crudezza e la sua drammaticità. Tre sono le principali aree in cui si sono verificate gravi violazioni dei diritti umani: persone con disabilità confinate al proprio domicilio dopo la chiusura dei centri diurni, delle scuole, dei servizi territoriali e dei servizi sanitari senza misure alternative; persone con disabilità confinate in servizi residenziali; persone con disabilità confinate nelle loro case dove già vivevano in autonomia».
E di seguito: «Il numero elevato di decessi nei servizi residenziali, il confinamento di persone con disabilità (bambini, adolescenti, giovani e anziani) in casa senza considerare le loro esigenze e le loro necessità, la mancanza di dati sulla quantità e qualità delle disposizioni per le misure alternative (istruzione, cura, salute e assistenza) durante la “quarantena”, l’abbandono di 3 milioni di famiglie con una o più persone con disabilità, con conseguente ulteriore rischio di trascuratezza e abuso: tutti questi elementi hanno contribuito a determinare violazioni dei diritti umani che potrebbero equivalere a “Tortura e altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti”. Inoltre, la quarantena ha ulteriormente aggravato la violenza di genere e la violenza domestica nei confronti delle ragazze e delle donne, soprattutto quelle con disabilità, che non avevano la possibilità di denunciare la loro situazione».
Dopo avere dunque elencato le varie possibili violazioni della Convenzione ONU contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti, con puntuali collegamenti anche con i princìpi fissati dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, il FID conclude il proprio documento con le varie questioni da sottoporre al Governo Italiano, ovvero: «Quali misure sono state adottate per consultare le persone con disabilità e le loro organizzazioni rappresentative sulle misure necessarie per rispondere alla pandemia e quali misure sono previste per consultarle in futuro? Si prega di fornire informazioni sulla strategia, compreso un quadro temporale, per concludere il processo di creazione di un’Istituzione Nazionale per i Diritti Umani, con un ampio mandato in materia di diritti umani e in conformità con i Princìpi di Parigi [documento del 1991, fondamentale per la protezione dei diritti umani). Quali provvedimenti sono stati adottati per garantire che non si verifichino più decessi legati al Covid nelle residenze sanitarie assistite e nelle residenze per persone con disabilità? Quali sono le misure in atto per avviare l’indagine su quanto accaduto nelle residenze per persone con disabilità? Presentare un rapporto ufficiale e dettagliato su quanto accaduto nelle residenze sanitarie assistite e nelle residenze per persone con disabilità. Quale risarcimento si può prevedere per le persone decedute nelle residenze per mancanza di protezione? Quali modifiche alla Legge 110/2017 [“Introduzione del delitto di tortura nell’ordinamento italiano”, N.d.R.]sono previste per coprire i trattamenti crudeli, disumani e degradanti nei servizi residenziali per anziani e persone con disabilità? Si prega di fornire informazioni su eventuali misure adottate per includere gli operatori delle residenze che ospitano persone con disabilità e persone anziane. Medici e infermieri, educatori e assistenti come destinatari di programmi di formazione sui diritti delle persone con disabilità e degli anziani». (S.B.)
Ringraziamo Luisella Bosisio Fazzi per la collaborazione.
IL FID (Forum Italiano sulla Disabilità)
Si è costituito nel 2008, dalla fusione tra il CND (Consiglio Nazionale sulla Disabilità) e il CID.UE (Consiglio Italiano dei Disabili per i rapporti con l’Unione Europea). Esso comprende tutte le principali organizzazioni e federazioni rappresentative delle persone con disabilità e delle loro famiglie e ha un ruolo molto importante non solo a livello nazionale, ma anche e soprattutto in campo internazionale. Sulla base, infatti, del perseguimento dei princìpi sanciti dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (ratificata nel nostro Paese con la Legge 18/09, e dall’Unione Europea nel 2010), il FID effettua proposte anche di tipo normativo, in relazione alle politiche europee e internazionali sulla disabilità, indica le linee operative nazionali presso le maggiori Istituzioni, dentro e fuori il Vecchio Continente, e prende parte ai lavori dell’EDF, il Forum Europeo della Disabilità.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: fid.presidenza@gmail.com.
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