Giovanni salta e non riesce a stare fermo. A volte capita che sia agitato, oggi lo sembra un poco di più… è un giorno particolare per lui. Nel salone di La Casa di L’abilità, la nostra comunità, è stata allestita una piccola festicciola di saluto per lui, perché oggi Giovanni lascia La Casa per trasferirsi a casa della sua nuova famiglia affidataria.
Giovanni è arrivato quando aveva poco più di 2 anni, ha una sindrome genetica che gli causa cecità e una disabilità intellettiva. La Comunità è stata la sua “casa” fino ad oggi, ma adesso ne ha trovata un’altra con una mamma, un papà, una sorella e due fratelli.
I suoi genitori naturali hanno capito che questo era il bene per lui e che la presenza di affetti stabili era un bisogno da colmare, così hanno acconsentito all’individuazione di una famiglia affidataria.
Il percorso di ricerca di un contesto che potesse accogliere Giovanni è durato più di un anno: è iniziato con una famiglia che poi, come può avvenire, si è fatta da parte ed è proseguito con l’individuazione e la conoscenza della nuova famiglia. Si è iniziato con brevi incontri tra il bambino e la famiglia candidata, incontri durante i quali il bambino si è subito affidato e si è lasciato scivolare nell’abbraccio di queste persone ancora sconosciute per lui. Ed è stato un affidarsi reciproco: la famiglia affidataria ha sciolto fin da subito la riserva, dicendosi convinta a voler proseguire.
«Non è facile trovare una famiglia affidataria per i bambini accolti qui, ma pensare al loro futuro al di fuori della Comunità lo sentiamo come un dovere – dice Barbara Brusoni, coordinatrice della nostra Casa e che in prima persona si è impegnata insieme ai Servizi Sociali del Comune di Milano nella ricerca di una famiglia affidataria per Giovanni -. È necessario per loro avere un progetto di vita, il migliore possibile. E sicuramente trovare una famiglia, una situazione emotiva stabile è ciò che vorremmo per tutti i bambini che non possono contare di tornare alla loro famiglia di origine. E siamo molto contenti che per Giovanni sia potuto accadere».
Giovanni non vede, non sarà la vista a guidare il suo adattamento nella nuova famiglia affidataria, ma gli altri sensi: il tatto, l’olfatto soprattutto. Così nelle scorse settimane la mamma e il papà affidatari gli hanno portato alcuni oggetti dalla loro casa affinché possa abituarsi al nuovo odore che lo accoglierà e Giovanni porterà con sé i giochi della Casa di L’abilità a cui era più affezionato e che lo aiuteranno ad ambientarsi nella nuova casa.
E così dopo il saluto ai bambini e agli operatori che si sono presi cura di lui fino ad oggi, Giovanni ha indossato le scarpe ed è partito per una nuova vita.
L’Associazione L’abilità ha sede a Milano.
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