Città accessibili a tutti in quest’epoca di cambiamenti e difficoltà

“Città accessibili a tutti. Politiche, piani ed esperienze per rispondere a cambiamenti climatici, invecchiamento e nuove fragilità”: si intitolerà così l’incontro promosso per il 18 settembre a Venezia dall’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) e da URBIT (Urbanistica Italiana), voluto per sviluppare un quesito di base, ovvero come interpretare gli spazi pubblici in relazione alle condizioni imposte dall’emergenza sanitaria, con attenzione alle categorie più fragili e alle marginalità, per città più resistenti ai cambiamenti climatici

Immagine centrata di persona in carrozzina accompagnata. Sullo sfondo immagine sfuocata di una città

Una possibile immagine-simbolo legata al progetto dell’INU “Città accessibili a tutti”

Manifestazione che esplora le forme in cui il principio dello sviluppo sostenibile viene applicato sia nella pianificazione della città e del territorio, che nella progettazione e realizzazione degli interventi, UrbanPromo, promossa dall’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) e da URBIT (Urbanistica Italiana), ospiterà nella mattinata del 18 settembre, presso l’Università IUAV di Venezia e nell’àmbito della propria sezione Green, l’interessante evento denominato Città accessibili a tutti. Politiche, piani ed esperienze per rispondere a cambiamenti climatici, invecchiamento e nuove fragilità.

«La già insufficiente accessibilità per tutti delle nostre città – spiegano i promotori dell’incontro, Iginio Rossi, già noto ai Lettori di “Superando.it” quale responsabile del progetto INU Città accessibili a tutti, e Alessandro Bruni – si sta ulteriormente aggravando in seguito alle barriere prodotte dai cambiamenti climatici che rendono, con temperature anomale e condizioni meteoriche disagevoli nonché tragiche, sempre più difficile lo svolgimento della vita collettiva e individuale delle persone in particolare riferite ai processi di invecchiamento, marginalità e fragilità della popolazione. Processi che, affiancati a quelli derivanti dall’attuale emergenza sanitaria, assumono ruoli ed effetti maggiormente destabilizzanti sull’inclusione e l’accessibilità di città e territori, essendo stato verificato che le persone più fragili hanno visto maggiormente ridotto il loro livello di autonomia. Tutto ciò impone, al fine di individuare nuovi percorsi risolutivi, molteplici ripensamenti riguardanti approcci, innovazione degli strumenti, riequilibrio delle priorità e integrazione delle politiche».

Organizzato da INU e URBIT in collaborazione con la PREDIF (Piattaforma di Rappresentanza Statale per le Persone con Disabilità Fisiche, Spagna), l’incontro si propone quindi di porre a confronto politiche, piani e progetti che mostrino «coerenza con la necessaria re-interpretazione del funzionamento urbano», come viene sottolineato ancora.
«Il quesito di base – dichiara Iginio Rossi – potrebbe essere: come interpretare gli spazi pubblici in relazione alle condizioni imposte dall’emergenza sanitaria, con attenzione alle categorie più fragili e alle marginalità, per città più resistenti ai cambiamenti climatici. Un momento di discussione allargato anche ad altre esperienze europee su casi significativi, per orientare e indirizzare le Pubbliche Amministrazioni, ma anche altri soggetti coinvolti nel dibattito per ragionare e capire cosa si sta facendo, come si sta procedendo e quali sono le prospettive, ma anche come si ritiene di poterle raggiungere». (S.B.)

A questo link è disponibile il programma completo dell’incontro del 18 settembre. Per ulteriori informazioni: iginio.rossi@inu.it.

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