«Nel corso di questa estate – si legge in una nota diffusa dalla LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – i rappresentanti del nostro Gruppo Scuola hanno partecipato al Tavolo Permanente promosso dall’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia e ai sottotavoli tematici sulle modalità di ripresa delle attività didattiche nelle scuole in Lombardia per l’anno scolastico 2020-2021. I nostri rappresentanti hanno scelto di partecipare a tutti i sette gli incontri in programma, e non solo a quello specificamente dedicato alla disabilità, proprio per mettere in luce la trasversalità del tema. Quando infatti si affronta il tema dell’inclusione scolastica, non è possibile ragionare per àmbiti e scomparti separati tra loro. Le esigenze specifiche degli alunni e degli studenti con disabilità devono essere tenute in considerazione in tutti gli àmbiti della vita scolastica: dall’organizzazione del personale scolastico a quella dei trasporti, dall’allestimento degli spazi alla scelta della tipologia degli arredi, dagli ordinamenti alla didattica».
In tali occasioni, dunque, il Gruppo Scuola della LEDHA ha chiesto alle Istituzioni che agli studenti con disabilità venga garantita la frequenza, nel rispetto di tutte le misure di sicurezza. Inoltre, nel caso in cui le scuole scelgano di ricorrere alla didattica a distanza, è stato chiesto di dare priorità agli alunni con disabilità nella didattica in presenza e in particolare, ai bambini/e e ragazzi/e con disabilità intellettiva e del neurosviluppo, che hanno sofferto più degli altri il confinamento tra le mura di casa durante la chiusura delle scuole.
«Alle Istituzioni – aggiungono sempre dal Gruppo Scuola della LEDHA – è stata chiesta una particolare vigilanza affinché le necessarie misure di distanziamento interpersonale e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale non divengano alibi per un allontanamento degli alunni con disabilità dalla classe. A tal proposito abbiamo chiesto di privilegiare la progettazione di luoghi accessibili e luoghi fruibili a tutti, secondo i criteri dell’Universal Design, evitando il ricorso a luoghi riservati solo all’alunno con disabilità (come classi, aule e laboratori di sostegno)».
Una terza richiesta, infine, ha riguardato la garanzia che, fin dal primo giorno di scuola di oggi, 14 settembre, venissero assicurati all’alunno con disabilità tutti i supporti necessari (insegnante di sostegno, assistente educativo, assistente all’autonomia e alla comunicazione, assistente di base, trasporto), e le risorse utili al raggiungimento degli obiettivi educativi e didattici indicati nel suo PEI (Piano Educativo Individualizzato).
«È inoltre necessario – viene sottolineato ancora dal Gruppo Scuola della LEDHA – che venga data continuità a tutte le citate figure di supporto all’alunno con disabilità, affinché quest’ultimo non sia costretto a interrompere il proprio percorso scolastico, senza naturalmente trascurare la necessaria attenzione al miglioramento dell’accessibilità negli ambienti scolastici, dagli spazi agli arredi, dalle attrezzature ai supporti didattici, favorendo altresì la comunicazione accessibile».
«Ci auguriamo – concludono dalla LEDHA – che tali strategie siano messe in atto e riescano a rinsaldare la rete di supporto per gli alunni con disabilità, soprattutto per quelli bisognosi di maggior sostegno, che le statistiche ci dicono numericamente in crescita esponenziale anche in Lombardia». (S.B.)
A questo link è presente il documento integrale sottoscritto da Donatella Morra, Giovanni Barin e Armando De Salvatore del Gruppo Scuola LEDHA, ai cui contenuti si rifà la presente sintesi. Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@ledha.it.
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