Nella recente Ordinanza del Ministero dell’Istruzione n. 134, prodotta il 9 ottobre scorso e voluta in primo luogo per chiarire il concetto di “alunni fragili” [se ne legga già anche sulle nostre pagine a questo link, N.d.R.], si precisa che la disabilità di per sé non costituisce fragilità.
Alla luce di queste parole, e malgrado i gravissimi problemi attuali causati della pandemia, mi permetto ugualmente di fare presente al Governo che nell’avere rinnovato in questi giorni la validità del Protocollo con la CEI (Conferenza Episcopale Italiana) del maggio scorso, compreso il già più volte contestato punto 1.8 di esso, che parla dell’obbligo di «luoghi appositi» per assistere alle Messe da parte delle persone con disabilità, ritenute “fragili” in quanto tali («Si favorisca, per quanto possibile, l’accesso delle persone diversamente abili, prevedendo luoghi appositi per la loro partecipazione alle celebrazioni nel rispetto della normativa vigente»), il Governo stesso entra in contraddizione con la citata Ordinanza proveniente dal proprio Ministero dell’Istruzione.
Pertanto, anche in considerazione di questa contraddizione, ritengo che il Governo debba modificare quel paragrafo del Protocollo con la CEI, nel senso richiesto dall’Interrogazione Parlamentare presentata in luglio dalla senatrice Loredana Depetris, di cui si è ampiamente scritto su queste pagine, nonché dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e dal Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi della LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità).
Mi si scusi per la testardaggine su una questione decisamente meno importante di quelle che tutti stiamo affrontando in questo momemto, ma credo che la coerenza del Governo non debba mancare nemmeno nelle cose meno urgenti.
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