Andrea Novelli nuovo Presidente dell’Associazione Italiana Dislessia

«Continueremo naturalmente ad essere un supporto concreto per i ragazzi, le famiglie e la scuola, ma guarderemo anche agli adulti con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento), che necessitano di tutele su vari temi, dalla discriminazione sul posto di lavoro all’uso degli strumenti negli esami per l’accesso agli Ordini Professionali, per i concorsi pubblici, per i test d’ingresso dell’università e per l’esame teorico della patente»: lo ha dichiarato lo psicologo e psicoterapeuta Andrea Novelli, subito dopo essere diventato il nuovo Presidente dell’AID (Associazione Italiana Dislessia)

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“Migrateful”: ricette che ricostruiscono vite

Donne lontane da casa, di età e situazioni personali differenti, donne di vari Paesi con competenze diverse, ma unite da un sapere universale: la cucina. Sono soprattutto loro le protagoniste di “Migrateful”, un progetto inglese di integrazione basato sul mondo del cibo, che si caratterizza come uno strumento utile a creare cultura della diversità e a cancellare gli stereotipi. E tra coloro che tengono i corsi di cucina vi sono anche persone con disabilità, come il libanese Ahmed

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Alunni e alunne con disabilità in presenza, ma insieme ad alcuni compagni

«Abbiamo ricevuto preoccupanti segnalazioni di istituti scolastici che hanno organizzato la didattica in presenza per gli alunni con disabilità, radunandoli da differenti classi in un’unica “classe speciale”. Per questo chiediamo un’ulteriore precisazione a quella Nota Ministeriale ove si esplicita il diritto degli alunne e delle alunne con disabilità a frequentare le lezioni in presenza, evidenziando che essi debbano essere insieme ad alcuni compagni»: lo ha scritto il Presidente della Federazione FISH Falabella in una lettera inviata alla ministra dell’Istruzione Azzolina

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Il “Family Act” tenga conto delle famiglie ove sia presente la disabilità

«Abbiamo suggerito correzioni e aggiustamenti che consentano di migliorare ulteriormente l’impatto di quel testo per le famiglie ove sia presente la disabilità, sia dei figli che dei genitori»: lo ha dichiarato Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), al termine dell’audizione cui è stata convocata la Federazione rispetto al cosiddetto “Family Act”, il Disegno di Legge con cui il Governo chiede deleghe per rivedere le misure attualmente previste a sostegno della famiglia

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Quando le sette note incontrano la disabilità

Anche se il termine “musicoterapia” è abbastanza recente, sin dai tempi antichissimi la musica è servita a scopi educativi e terapeutici. E tuttavia il connubio disabilità-musica va ben oltre e non di rado ha visto e vede le persone con disabilità come protagoniste e promotrici di esperienze nel mondo dei suoni, fino ad arrivare, negli anni più recenti, ad esperienze come quelle di John Kelly, persona con disabilità e inventore di un sistema che permette di suonare la chitarra anche a persone con gravi disabilità motorie o alle incursioni nella musica elettronica del non vedente Stefano Scala

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Un percorso di cent’anni, per l’autonomia delle persone con disabilità visiva

«In un secolo di vita – scrive Mario Mirabile, presidente dell’UICI di Napoli, in occasione del centenario dell’Associazione – l’UICI, pur tra le mille contraddizioni, le luci e le ombre che sempre caratterizzano il cammino degli uomini, ha contribuito a cambiare la vita di centinaia di migliaia di persone non vedenti, che senza di essa non avrebbero avuto né voce né un posto nella società». Alle sue parole seguono le testimonianze in tal senso dei vari dirigenti dell’UICI partenopea

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Violenza contro le donne con disabilità: combattere anche l’abilismo

Tutta la rete dei Servizi Antiviolenza nasce in risposta ad un sistema patriarcale che si regge sulla disuguaglianza di genere. Anche le donne con disabilità sono soggette a questo sistema e, proprio per questo, sono anch’esse esposte a violenza di genere. Tuttavia esse sono soggette anche ad un altro squilibrio di potere: quello tra persone con disabilità e persone “non disabili”. Per questo motivo il contrasto alla violenza nei confronti delle donne con disabilità non può eludere il tema del contrasto all’abilismo

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Oggi il percorso è più facile, per le famiglie con paralisi cerebrale infantile

«Anch’io – scrive Anna Maria Gioria – sono nata 52 anni fa con una paralisi celebrale infantile, quando la disabilità era ancora un tabù. Dissero ai miei genitori che non avrei mai camminato né parlato. Oggi, però, cammino e parlo, ho preso due lauree, vivo da sola, lavoro al “Corriere della Sera” e conduco una vita ricca di interessi e amicizie. Per questo sono contenta che esista oggi un’organizzazione come la Fondazione Ariel, rivolta ai bambini che hanno subìto una paralisi celebrale infantile, sostenendo le loro famiglie in un percorso più facile rispetto a quello della mia famiglia»

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