«Assumere il ruolo di Presidente dell’AID è per me un grande onore. Con questo incarico ho l’opportunità di contribuire concretamente alla crescita di una realtà che da oltre vent’anni si batte affinché le persone con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) e le loro famiglie trovino pieno riconoscimento nella società. Vogliamo quindi continuare ad essere un supporto concreto per i ragazzi, le famiglie e la scuola, ma anche diventare un punto di riferimento per il mondo degli adulti con DSA, che necessita di tutele immediate su svariati temi, quali la discriminazione sul posto di lavoro, l’uso degli strumenti negli esami per l’accesso agli Ordini Professionali, per i concorsi pubblici, per i test d’ingresso dell’università e per l’esame teorico della patente»: lo ha dichiarato Andrea Novelli, psicologo e psicoterapeuta, direttore responsabile del Centro di Psicoterapia e Neuropsicologia di Rimini, consulente e supervisore di numerosi Enti romagnoli, pubblici e privati, per tematiche afferenti all’inclusione, alla disabilità e all’identificazione precoce dei DSA e di altri BES (bisogni educativi speciali), dopo essere stato eletto alla Presidenza dell’AID (Associazione Italiana Dislessia), subentrando a Sergio Messina, in carica dal 2017.
Composto da altri otto membri, tra cui la riconfermata vicepresidente Antonella Trentin, presidente dell’AID di Roma, il nuovo Consiglio Direttivo sarà supportato da un team di dodici persone che lavorano presso la Segreteria Nazionale, con sede a Bologna, che coordina 93 Sezioni su tutto il territorio italiano, gestite da volontari. (S.B.)
Per ulteriori informazioni: a.morabito@gruppolife.com (Anna Morabito); comunicazione@aiditalia.org (Gabriele Brinchilin).
La dislessia e gli altri DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)
Il più diffuso DSA (disturbo specifico di apprendimento) è la dislessia, cioè il disturbo specifico della lettura, che si manifesta e si evolve in concomitanza dell’inizio dell’attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell’attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere, quali riconoscere le lettere singole, le sillabe e quindi le parole, associandole ai suoni corrispondenti. Frequenza degli errori e lentezza nella decodifica ne sono i tipici aspetti: il bambino può, per esempio, presentare difficoltà nel riconoscere, scambiandoli tra loro, grafemi che differiscono visivamente per piccoli particolari quali: “m” con “n”, “c” con “e”, “f” con “t”, “a” con “e”.
La persona con disortografia, invece, evidenzia la difficoltà a tradurre correttamente le parole in simboli grafici e a confondere il suono delle lettere (per esempio “f/v”, “t/d”, “p/b”, “c/g”, “l/r”).
Un terzo disturbo che impedisce alla persona di esprimersi nella scrittura in modo fluido è la disgrafia, caratterizzata da una grafia spesso illeggibile, da una pressione eccessiva sul foglio e dallo scarso rispetto degli spazi sul foglio.
C’è infine la difficoltà a comprendere simboli numerici e a svolgere calcoli matematici, conosciuta con il nome di discalculia. Stando ai dati, circa il 3% della popolazione studentesca è affetta da tale disturbo, che complica la lettura e la scrittura dei numeri e soprattutto l’elaborazione delle quantità. Gli errori collegati a questa problematica molto spesso non vengono riconosciuti nell’immediato. Diversi, infatti, sono i casi di discalculia erroneamente diagnosticati come dislessia.
L’AID (Associazione Italiana Dislessia)
È nata con la volontà di fare crescere la consapevolezza e la sensibilità in particolare verso il disturbo della dislessia evolutiva, che in Italia si stima riguardi circa 2 milioni di persone.
L’Associazione conta oltre 18.000 soci e 93 Sezioni attive distribuite su tutto il territorio nazionale. Essa lavora per approfondire la conoscenza dei DSA e promuovere la ricerca, accrescere gli strumenti e migliorare le metodologie nella scuola, affrontare e risolvere le problematiche sociali legate a questi disturbi. È aperta ai genitori e familiari di bambini con DSA, alle persone adulte con DSA, agli insegnanti e ai tecnici (logopedisti, psicologi, medici).