È dedicata alle persone con disabilità un’ampia parte del più recente comunicato prodotto dal Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, che ricorda innanzitutto di avere attivamente partecipato in questi mesi, con la propria Unità Operativa Privazione della libertà e salute, ad alcuni gruppi di lavoro riguardanti appunto le persone con disabilità nello scenario del Covid-19.
Il primo è il Tavolo per il monitoraggio e l’implementazione del Piano Nazionale delle Demenze, i cui risultati sono stati pubblicati nel Rapporto ISS (Istituto Superiore di Sanità) Covid-19 n. 61/20 (Indicazioni ad interim per un appropriato sostegno alle persone con demenza nell’attuale scenario della pandemia di Covid-19), documento che fornisce indicazioni pratiche per prevenire il contagio, quale contributo per gli operatori sanitari e socio-sanitari e supporto per orientare familiari e persone con demenza.
«Come si legge nel Rapporto – spiegano dall’Ufficio del Garante -, in diversi Paesi Europei, tra cui l’Italia, un’elevata percentuale dei decessi per Covid-19 (circa il 20%) si è verificata tra le persone con demenza, probabilmente per effetto della difficoltà ad aderire alle norme igienico-sanitarie e di salvaguardia individuale e della comune presenza di patologie croniche concomitanti. Inoltre, circa il 20% delle persone con demenza vive in strutture residenziali dove la circolazione del virus è più sostenuta».
Secondo il Garante, quindi, «è in queste specifiche realtà che si può annidare il rischio di abuso di strumenti di contenzione e di episodi di particolare chiusura e isolamento, entrambi dannosi al percorso clinico delle persone con demenza. Nel Rapporto si può leggere infatti che l’isolamento e il distanziamento sociale hanno contribuito a un peggioramento clinico anche per le persone con demenza che non sono state contagiate».
Di grande sostanza è anche il secondo gruppo di lavoro cui ha partecipato il Garante, riguardante le persone con disturbo dello spettro autistico o con altre disabilità intellettive. Qui i risultati sono confluiti nel Rapporto ISS Covid-19 n. 8/20 Rev. 2, intitolato Indicazioni ad interim per un appropriato sostegno delle persone nello spettro autistico e/o con disabilità intellettiva nell’attuale scenario emergenziale SARS-CoV-2.
«In tale documento – si legge nel comunicato prodotto dall’Ufficio del Garante – si mette in evidenza quanto le persone nello spettro autistico e/o con disabilità intellettiva necessitino di massima attenzione nell’àmbito delle strategie di prevenzione e controllo dell’epidemia da Covid-19. Le misure decise per contenere l’epidemia possono, infatti, impattare negativamente sulla loro salute e sui loro comportamenti, giacché esse possono non essere in grado di garantire la gestione dei rischi personali e sociali durante l’epidemia Covid-19».
«L’intero documento – prosegue la nota – traccia le indicazioni operative da adottare durante l’emergenza nell’àmbito della disabilità intellettiva grave in contesti generali e specifici, per un appropriato sostegno delle persone nello spettro autistico e riguardano anche le persone che vivono nelle strutture residenziali. L’utilità di tali indicazioni operative concerne sia gli aspetti di sanità pubblica in generale (indicazioni negli àmbiti di prevenzione e preparazione delle strutture residenziali alla gestione di eventuali casi sospetti/probabili/confermati Covid-19), sia alcuni degli aspetti di monitoraggio del Garante Nazionale per la prevenzione di situazioni di fatto di segregazione o di isolamento». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteria@garantenpl.it.