«La riattivazione del Comitato Tecnico Scientifico sui DSA (disturbi specifici dell’apprendimento), fortemente voluta dalla nostra Associazione, rappresenta un passo importante nel percorso per costruire una scuola più accessibile e inclusiva per gli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento. E in tal senso va ricordato che la nostra partecipazione alle attività del Comitato è frutto di un intenso lavoro di relazione con le Istituzioni, ed è il segno che siamo riconosciuti dal Ministero come interlocutore qualificato, non sono a livello formativo, ma anche scientifico»: così Andrea Novelli, recentemente divenuto Presidente dell’AID (Associazione Italiana Dislessia), commenta l’entrata della propria organizzazione nel nuovo Comitato Tecnico Scientifico sui DSA, insediatosi il 29 ottobre scorso, alla presenza della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
A rappresentare in tale sede l’Associazione è stato il Presidente uscente Sergio Messina, delegato da Andrea Novelli, ma nel Comitato spiccano anche i nomi di Giacomo Stella, già ordinario di Psicologia Clinica e fondatore dell’AID, Enrico Ghidoni, neurologo e vicepresidente del Comitato DSA e Lavoro dell’AID, nonché Cristiano Termine, neuropsichiatra infantile, che ne presiede invece il Comitato Scientifico.
Come spiegano dall’AID, «questo Comitato, che non si riuniva dal 2013 e che è costituito da quindici esperti di comprovata competenza sui DSA, in carica per tre anni, avrà come obiettivo principale l’armonizzazione della normativa vigente e l’aggiornamento delle linee guida per il diritto allo studio degli alunni con DSA alle nuove evidenze scientifiche in campo pedagogico e psicologico, come previsto dalla Legge 170/10 (Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in àmbito scolastico». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: a.morabito@gruppolife.com (Anna Morabito); comunicazione@aiditalia.org (Gabriele Brinchilin).
La dislessia e gli altri DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)
Il più diffuso DSA (disturbo specifico di apprendimento) è la dislessia, cioè il disturbo specifico della lettura, che si manifesta e si evolve in concomitanza dell’inizio dell’attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell’attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere, quali riconoscere le lettere singole, le sillabe e quindi le parole, associandole ai suoni corrispondenti. Frequenza degli errori e lentezza nella decodifica ne sono i tipici aspetti: il bambino può, per esempio, presentare difficoltà nel riconoscere, scambiandoli tra loro, grafemi che differiscono visivamente per piccoli particolari quali: “m” con “n”, “c” con “e”, “f” con “t”, “a” con “e”.
La persona con disortografia, invece, evidenzia la difficoltà a tradurre correttamente le parole in simboli grafici e a confondere il suono delle lettere (per esempio “f/v”, “t/d”, “p/b”, “c/g”, “l/r”).
Un terzo disturbo che impedisce alla persona di esprimersi nella scrittura in modo fluido è la disgrafia, caratterizzata da una grafia spesso illeggibile, da una pressione eccessiva sul foglio e dallo scarso rispetto degli spazi sul foglio.
C’è infine la difficoltà a comprendere simboli numerici e a svolgere calcoli matematici, conosciuta con il nome di discalculia. Stando ai dati, circa il 3% della popolazione studentesca è affetta da tale disturbo, che complica la lettura e la scrittura dei numeri e soprattutto l’elaborazione delle quantità. Gli errori collegati a questa problematica molto spesso non vengono riconosciuti nell’immediato. Diversi, infatti, sono i casi di discalculia erroneamente diagnosticati come dislessia.
L’AID (Associazione Italiana Dislessia)
È nata con la volontà di fare crescere la consapevolezza e la sensibilità in particolare verso il disturbo della dislessia evolutiva, che in Italia si stima riguardi circa 2 milioni di persone.
L’Associazione conta oltre 18.000 soci e 93 Sezioni attive distribuite su tutto il territorio nazionale. Essa lavora per approfondire la conoscenza dei DSA e promuovere la ricerca, accrescere gli strumenti e migliorare le metodologie nella scuola, affrontare e risolvere le problematiche sociali legate a questi disturbi. È aperta ai genitori e familiari di bambini con DSA, alle persone adulte con DSA, agli insegnanti e ai tecnici (logopedisti, psicologi, medici).