Purtroppo accade ancora: a casa da scuola perché nessuno lo porta in bagno

Almeno dal punto di vista normativo, di chi fossero le responsabilità dell’assistenza igienico-personale agli alunni con disabilità sembrava averlo definitivamente chiarito anche per la Sicilia il recente Parere espresso dal Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione. Nei fatti, invece, non sembra proprio essere così, a giudicare da quanto denuncia il CSR (Consorzio Siciliano di Riabilitazione)-AIAS, riguardo alla vicenda di un ragazzo di 17 anni che non può ancora frequentare la scuola di Acireale cui è iscritto, proprio a causa della mancanza dell’assistenza igienico-personale

Ragazzo con disabilità dentro a una scuola«Sono passati più di quarant’anni dall’approvazione della legge che riconosce il diritto delle persone con disabilità a frequentare le scuole pubbliche [Legge 517/77, N.d.R.], ma ancora oggi questo diritto viene troppo spesso ignorato, se non calpestato»: a dirlo in una nota è Sergio Lo Trovato, presidente del CSR (Consorzio Siciliano di Riabilitazione)-AIAS, commentando la vicenda resa nota dagli organi di informazione di un ragazzo di 17 anni che non può frequentare la scuola di Acireale (Catania) cui è iscritto a causa della mancanza del servizio di assistenza igienico-personale. «Trovo assurdo – aggiunge Lo Trovato – che non si riesca a garantire un servizio tanto essenziale, per chi ne ha diritto, quanto banale. Accompagnare un bambino o un ragazzo in bagno è un compito affidato al personale ATA (Ausiliario Tecnico Amministrativo) in servizio presso gli Istituti Scolastici ma, o per mancanza di volontà o per motivi organizzativi, questa attività di fatto non viene ancora garantita in moltissime scuole siciliane».

Eppure, almeno da un punto di vista normativo, la situazione anche in Sicilia è stata ormai definitivamente chiarita, nella primavera scorsa, da un Parere dirimente espresso dal Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione che «ha chiuso definitivamente una situazione anomala trascinata per molti anni, stabilendo finalmente che anche nell’Isola l’assistenza igienica degli alunni e delle alunne con disabilità spetta ai collaboratori e alle collaboratrici scolastiche», come ha scritto su queste stesse pagine Salvatore Nocera in un suo ampio approfondimento dedicato alla questione. E invece…
«Invece – spiega il presidente del CSR-AIAS – il personale ATA, anche quello appositamente formato con corsi da quaranta ore, si tira indietro, la scuola non interviene, gli Enti Locali pare abbiano ormai competenze limitate e il risultato di questo scaricabarile è che questo ragazzo di Acireale non può più andare a scuola perché nessuno lo accompagna al bagno e, come lui, centinaia di alunni si vedono negato un diritto sacrosanto, mentre i genitori sono costretti a fare sempre più i salti mortali anche solo per poter andare a lavorare. Riteniamo quindi insopportabile che nel 2020 accadano ancora episodi di questo genere, e crediamo sia impensabile che decenni di lotte per l’inclusione scolastica e sociale vengano gettati alle ortiche a causa di impasse burocratici o, peggio ancora, a causa della mancanza di volontà e di umanità di alcuni».

«Per quanto detto – conclude Lo Trovato – rivolgiamo un appello a tutti coloro che sono coinvolti, dall’Assessorato alla Famiglia della Regione Siciliana, alla Città Metropolitana di Catania, fino al Dirigente Scolastico dell’Istituto Superiore di Acireale in questione, affinché si garantisca immediatamente agli studenti con disabilità il servizio di assistenza igienico-personale, che può consentire loro la permanenza a scuola. La scuola è ormai iniziata da oltre due mesi ed è ora di trovare una soluzione e porre fine a questo scempio». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa CSR (Consorzio Siciliano di Riabilitazione)-AIAS (Daniela Raciti), danielaraciti1980@gmail.com.

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