In questi tempi difficili legati alla pandemia del coronavirus, una lezione innegabile si impone: la ricerca d’eccellenza è qualcosa che tutti meritano. Anche così, infatti, la ricerca continua, proprio come fano le patologie. La sclerosi multipla, ad esempio, non si ferma mai: è un’emergenza costante nella vita delle persone e, per questo, nemmeno la ricerca può fermarsi fino al giorno in cui non avrà trovato tutte le risposte cui le persone hanno diritto per vivere fino in fondo.
A tal proposito le connessioni sviluppate in molti anni sono più solide e vitali che mai: non è un caso che l’annuale Congresso della FISM, la Fondazione Italiana Sclerosi Multipla che opera a fianco dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), evento intitolato Connect to the future: our research of excellence. Connecting MS (“Connettersi al futuro: la nostra ricerca di eccellenza. Connettere la sclerosi multipla”), in corso di svolgimento in modalità online oggi, 26 novembre e domani, venerdì 27, sia un invito a tutta la comunità scientifica a prendere parte attiva nell’influenzare l’impatto della ricerca scientifica sulle persone con sclerosi multipla e sulla società in generale.
L’appuntamento può contare sulla partecipazione, tra i rappresentanti istituzionali, del ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, e del direttore generale della Ricerca e Innovazione in Sanità presso il Ministero della Salute Giovanni Leonardi. È prevista inoltre la consegna del Premio Rita Levi Montalcini, rivolto quest’anno a neurologi che hanno svolto ricerca per dare risposte alle persone con sclerosi multipla, in particolare sull’impatto del Covid-19 nella vita di chi deve già affrontare ogni giorno l’emergenza sempre imprevedibile portata dalla sclerosi multipla.
«La scienza che unisce diverse malattie e i diversi portatori d’interesse , cioè “che connette – viene sottolineato dall’AISM -, è alla base di un nuovo modello di sostenibilità collettiva e di un’alleanza trasversale nella lotta contro malattie come la sclerosi multipla, patologie rare e altre neurologiche, al fine di accelerare lo sviluppo di nuovi trattamenti e promuovere la sostenibilità della ricerca. In tal senso, le strategie più efficaci richiedono un investimento a lungo termine nella ricerca, non solo in termini economici, ma anche nello sviluppo di modelli organizzativi innovativi in grado di collegare la ricerca clinica con le cure quotidiane, oltre a collegare la sclerosi multipla con altre malattie con priorità di ricerca e assistenza simili».
Di questo e molto altro stanno già parlando e parleranno oggi e domani i ricercatori, con un focus proprio sulla comprensione del rapporto tra Covid-19 e sclerosi multipla. Grazie infatti all’impegno nel promuovere la ricerca sanitaria e la rete assistenziale, l’AISM insieme alla FISM, ha potuto rispondere all’emergenza e attivare specifiche iniziative di ricerca.
È prevista poi la presentazione dei progetti completati sostenuti da AISM e FISM, che si concentrano in aree decisive per chi vive oggi con la sclerosi multipla, come la neuroriabilitazione e la qualità della vita.
E da ultimo, ma non ultimo, il programma del congresso (disponibile a questo link) prevede spazi per filoni di studio quali la patogenesi della malattia e i fattori di rischio, tutte ricerche che hanno contribuito a migliorare la comprensione della diagnosi e del monitoraggio della malattia, oltre a condurre a progetti innovativi nel campo delle terapie. (B.E. e S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa e Comunicazione AISM (Barbara Erba), barbarerba@gmail.com.