«Quando si parla di innovazione, il Terzo Settore gioca un ruolo fondamentale. Coinvolgere i portatori d’interesse (stakeholder) è un obiettivo su cui il Ministero dell’Università e della Ricerca sta lavorando molto e su cui spero avremo presto risultati. Gli stakeholder, infatti, dovrebbero essere in grado di contribuire alla strategia della ricerca, pubblica o privata. Le politiche di ricerca e innovazione hanno bisogno di più ricerca “orientata alla missione” (Mission Oriented). Nessuno ignora l’importanza della ricerca teorica, ma come ho sottolineato nell’ultimo Piano Nazionale della Ricerca, è molto importante nei prossimi anni migliorare quella ricerca che può portare a risultati concreti e tangibili»: lo ha dichiarato Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della Ricerca, aprendo il Congresso della FISM, la Fondazione Italiana Sclerosi Multipla che opera a fianco dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), evento intitolato Connettersi al futuro: la nostra ricerca di eccellenza. Connettere la sclerosi multipla, da noi già ampiamente presentato in altra parte del giornale.
L’incontro ha visto collegati online oltre duecento ricercatori impegnati nella ricerca a livello internazionale sulla sclerosi multipla e su altre malattie neurologiche.
Al ministro Manfredi, quindi, è stato chiesto coralmente di mettere in campo tutta la progettualità e le risorse possibili per consentire alla ricerca di non fermarsi, garantendo l’impegno di tutti, a partire dall’AISM e dalla sua Fondazione, a fare la propria parte. «La ricerca sulla sclerosi multipla – viene infatti sottolineato dalla stessa AISM – non si è mai fermata nemmeno in quest’epoca di pandemia. Si parla infatti di una malattia che è un’emergenza costante nella vita delle persone e la ricerca deve inevitabilmente andare avanti, fermandosi solo il giorno in cui troverà tutte le risposte cui le persone hanno diritto. Per questo, anche nel 2020, insieme alla nostra Fondazione abbiamo messo a disposizione della ricerca 5 milioni di euro per i progetti da presentare al Bando 2020 e per i Progetti Speciali in corso».
«Dopo anni di penuria di fondi per la ricerca – ha ricordato allora Manfredi – speriamo che le linee di lavoro implementate dal nostro Ministero, di cui siamo molto orgogliosi, abbiano realmente avviato una nuova era di investimenti nell’università, sostenendo giovani ricercatori e potenziando il sistema della ricerca pubblica».
Alle parole del Ministro ha risposto Mario Alberto Battaglia, presidente della FISM, che è – va ricordato – uno dei principali enti di ricerca sulla sclerosi multipla a livello internazionale, con 80 milioni di euro investiti negli ultimi dieci anni e 229 gruppi di ricerca attivi nel nostro Paese.
«Senza dubbio – ha dichiarato Battaglia – possiamo garantire l’adesione dell’AISM e della FISM all’appello del ministro Manfredi nel coinvolgere tutti i portatori d’interesse di riferimento nella costruzione dell’unico ecosistema di ricerca e salute. Vogliamo collaborare per costruire insieme una ricerca che dia risposte alle persone, per favorire il coinvolgimento dei cittadini in studi innovativi e responsabili, per una ricerca multidisciplinare e multisettoriale. I nostri sforzi vanno nella direzione sottolineata dal Ministro: la propensione all’innovazione, la collaborazione internazionale, la collaborazione con l’industria e con tutti gli attori coinvolti. Dal canto suo, la nostra Fondazione supporta pienamente il Piano Nazionale per la Ricerca del Ministero e sta già lavorando non solo per la sclerosi multipla, ma per tutta la comunità e tutte le patologie, perché così intendiamo contribuire all’innovazione sociale».
Connettersi al futuro, ovvero il titolo scelto per il congresso FISM di quest’anno, è un concetto che sta alla base di un nuovo modello di sostenibilità collettiva e di un’alleanza trasversale nella lotta contro malattie come la sclerosi multipla, patologie rare e altre malattie neurologiche, al fine di accelerare lo sviluppo di nuovi trattamenti e promuovere appunto la sostenibilità della ricerca. In questo il ruolo delle associazioni e delle persone che attendono risposte dalla ricerca è fondamentale: «È importante – ha aggiunto a tal proposito Manfredi – che il sistema della ricerca sia tale per cui tutti i cittadini possano sentirsene parte e contribuire ai suoi obiettivi ambiziosi. Sicuramente non c’è miglioramento nell’agire senza etica, ed è per questo che la ricerca e innovazione dev’essere responsabile ed etica».
All’evento è intervenuto anche Giovanni Leonardi, direttore generale della Ricerca e dell’Innovazione in Sanità presso il Ministero della Salute, che ha presentato i Virtual Institutes, reti di Istituti di Ricerca e Cura e Carattere Scientifico (IRCCS) italiani, nato sotto la spinta del Dicastero, allo scopo di innovare il sistema della ricerca e di avere un miglioramento della qualità del processo di cura. «Questo – ha affermato Leonardi – si fa armonizzando e standardizzando i protocolli in tutto il Paese, condividendo i dati, raggiungendo coorti di pazienti più vaste, con l’utilizzo di grandi database di dati e con formazione avanzata. Credo che questo progetto avrà risultati molto interessanti in due campi: certamente nell’area della ricerca, ma anche nello scambio di “buone prassi”, perché noi vogliamo avere lo stesso standard di qualità nella cura in tutto il Paese, rispondendo alle richieste dei cittadini».
«Quella che è emersa da questi interventi – ha concluso Battaglia – è stata la necessità di avere un unico ecosistema, per ricerca e cura, e che tutti i portatori d’interesse diano il proprio contributo. Siamo inoltre orgogliosi, come FISM, di essere partner del network del Virtual Institute per la sclerosi multipla, e di contribuire all’avanzamento della ricerca in questo campo. La nostra Fondazione finanzia molti ricercatori che operano negli IRCCS e ha contribuito alle infrastrutture di ricerca, anche avendo in questi anni reso possibile l’acquisto di tre risonanze magnetiche avanzate a 3 Tesla e promosso il Registro Italiano Sclerosi Multipla, consapevole dell’importanza dei cosiddetti “big data” per la ricerca e la sanità pubblica».
Durante la prima parte del congresso, vi è stata anche l’assegnazione Premio Rita Levi Montalcini, rivolto quest’anno a neurologi che abbiano svolto ricerca per dare risposte alle persone con sclerosi multipla, in particolare sull’impatto del Covid-19 nella vita di chi deve già affrontare ogni giorno l’emergenza sempre imprevedibile portata dalla sclerosi multipla.
Ad aggiudicarselo sono state Cinzia Cordioli (ASST Spedali Civili di Brescia), Lucia Moiola (IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano) e Marta Radaelli (ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo). Impegnate ogni giorno a contatto con i pazienti nei rispettivi Centri Clinici per la Sclerosi Multipla, sono neurologhe e ricercatrici affermate a livello nazionale e internazionale, che seguono la ricerca clinica nei tre ospedali dai più grandi numeri di ricoverati per Covid-19 sull’intero territorio nazionale. Hanno avuto infine un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’iniziativa di ricerca sui casi di Covid-19 e nella creazione della piattaforma internazionale MuSC-19 (Sclerosi multipla e Covid-19). (B.E. e S.B.)
A questo link è disponibile un testo di approfondimento sul Premio Rita Levi Montalcini 2020. Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa e Comunicazione AISM (Barbara Erba), barbaraerba@gmail.com.