«È difficile trovare un libro in biblioteca! Mentre gli altri studenti devono salire solo pochi gradini per prendere in prestito un libro, io devo girare intorno all’edificio, suonare un campanello sul retro e aspettare diversi minuti finché un membro del personale non apre una porta sul retro. Devo quindi attraversare un cortile acciottolato per raggiungere un ascensore nascosto. Pertanto, andare in biblioteca mi costa molto tempo e fatica e non sarebbe possibile senza un assistente personale. Le persone con disabilità incontrano molte difficoltà durante i loro studi all’università. Devono affrontare problemi quali le barriere architettoniche, l’assistenza per il lavoro quotidiano e così via. Dobbiamo rimuovere le barriere ovunque, nel nostro ambiente e nelle teste della società! L’istruzione è un diritto fondamentale e, naturalmente, l’istruzione accademica ne fa parte. Lavoriamo insieme per un sistema educativo nel senso dell’articolo 24 (Educazione) della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità»: a dirlo è lo studente raffigurato nella foto del tedesco Benno Fleig, e qui a fianco riprodotta, ovvero colui che si è aggiudicato il primo premio al concorso fotografico Inaccessible Places (“Luoghi inaccessibili”), lanciato dall’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, aperto ai cittadini dell’Unione Europea e a quelli della SEE (Spazio Economico Europeo), e a suo tempo presentato anche sulle nostre pagine.
Tale iniziativa, lo ricordiamo, ha voluto premiare «fotografie che mostrassero luoghi inaccessibili alle persone con disabilità, in vari àmbiti della vita (luoghi pubblici, privati, legati al lavoro, al tempo libero, alla vita culturale o sportiva ecc.), intendendo il termine di inaccessibilità come mancanza di misure adeguate, a partire da un’infelice progettazione, che impedisca appunto l’accesso alle persone con disabilità su base di parità con gli altri».
Sempre in Germania è arrivato il secondo premio, ed esattamente a Reinmfried Blaha, per l’immagine anch’essa qui riprodotta, scattata a Pirenópolis, antica città coloniale nel cuore del Brasile, situata in una zona famosa per le numerose cascate incontaminate. «Purtroppo – spiega la persona con disabilità ritratta nell’immagine – non sono accessibili alle persone con disabilità. Con un amico, tuttavia, sono comunque riuscito a vedere una serie di luoghi bellissimi, camminando, tra l’altro, per più di un’ora nella giungla. Il più delle volte mi ha portato sulla schiena, mentre il nostro simpatico “tassista” seguiva con la sedia a ruote. Che avventura!».
Infine, all’irlandese Leona Tuck è andato il terzo premio, per una foto scattata nella città irlandese di Dún Laoghaire (già Kingstown), che raffigura due podisti in marcia lungo una serie di parcheggi per persone con disabilità, spostati a causa della destinazione di tale spazio per lo sviluppo di piste ciclabili. Ora i parcheggi stessi sono stati inseriti tra una corsia ciclabile “controflusso” e un sistema di traffico a senso unico, con i dissuasori allineati lungo il lato destro, per evitare che le porte delle auto colpiscano i ciclisti.
A Dún Laoghaire, va ricordato, si trova l’unico centro nazionale di riabilitazione irlandese, che supporta le persone nel loro reinserimento sociale.
Altre foto in concorso sono pubblicate nel sito dell’EDF (a questo link), «che si congratula con tutti i partecipanti, incoraggiandoli a gareggiare anche nel 2021». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Raquel Riaza (raquel.riaza@edf-feph.org).
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