Come fare, in questo momento storico a garantire il pieno diritto delle persone con disabilità? Come verificare e monitorare che vengano effettivamente realizzati i loro progetti individuali? A che punto siamo? Quali sono gli aspetti su cui porre più attenzione? Una famiglia che richiede un progetto di vita in questo momento come si deve comportare? Quali aspetti deve conoscere?
Sono queste le domande fondamentali che verranno poste e alle quali si cercherà di trovare risposta, durante il convegno annuale dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), organizzato in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, centrata quest’anno sul tema Ricostruire meglio: verso un mondo post Covid -19 inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile.
Di tale appuntamento, intitolato Dalla gentile concessione all’esigibilità dei diritti. Il progetto individuale di vita ex articolo 14 legge 328, in programma in modalità online per la mattinata di domani, 2 dicembre (ore 9-13), organizzato in collaborazione con il Consorzio La Rosa Blu, avevamo già dato notizia nei giorni scorsi sulle nostre pagine.
«La pandemia – dichiara Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS – ha reso evidente agli occhi di tutti quello che la nostra Associazione sapeva e diceva da sempre, ossia che viviamo purtroppo in un sistema che fatica a funzionare e che spesso non è in grado di prendersi cura e carico dei cittadini con disabilità e dei loro familiari. Ci troviamo infatti ancora alle prese con un sistema che si basa su vecchi paradigmi e sistemi di protezione che non rispecchiano quanto indicato dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che ricordiamo essere Legge in Italia da più di dieci anni [Legge 18/09, N.d.R.]. Il progetto individuale di vita è un diritto fondamentale per le persone con disabilità intellettive e con disturbi del neurosviluppo ed è inaccettabile il solo pensare di poter lasciare le cose così come stanno, quando l’importanza e la centralità della sua redazione sono state ribadita sia dal primo che dal secondo Programma di Azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità approvati dal Governo, che ne prevedono la piena attuazione, quale diritto soggettivo perfetto e quindi pienamente esigibile, ancorandolo allo stesso percorso di certificazione e di accertamento delle disabilità e identificandolo quale strumento per l’esercizio del diritto alla vita indipendente e all’inclusione nella comunità per tutte le persone con disabilità, previsto, in modo particolare, dall’articolo 19 della Convenzione ONU [“Vita indipendente ed inclusione nella società, N.d.R.]».
«Con questo evento – conclude Speziale – vogliamo quindi ancora una volta ribadire la necessità e soprattutto l’urgenza di concretizzare realmente questo fattore assolutamente primario per tutte le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, focalizzandoci sui diversi aspetti, sia da un punto di vista normativo che scientifico, dando in questo modo ai partecipanti la possibilità di essere informati e consapevoli di ciò possono fare nel momento in cui questo diritto non viene rispettato».
Il convegno di domani, 2 dicembre, vedrà la partecipazione di relatori esperti sul tema, che spazieranno dai provvedimenti giudiziari in àmbito di progetto individuale, alla valutazione multidimensionale e alla progettazione individualizzata, fino ad un esempio di progettazione individualizzata durante questa pandemia.
Interverranno Chiara Canali, psicologa e psicoterapeuta, formatrice dell’ANFFAS Nazionale e case manager dell’ANFFAS di Massa Carrara; Gianfranco de Robertis e Alessia Maria Gatto, avvocati, consulenti legale dell’ANFFAS Nazionale; Roberta Speziale, psicologa, formatrice e consulente dell’ANFFAS Nazionale; Vito Catania, psicologo dell’équipe dell’ANFFAS Piemonte impegnata sul progetto Liberi di scegliere… dove e con chi vivere. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@anffas.net.