«Un’analisi in termini di sommatoria esamina separatamente gli svantaggi associati rispettivamente alla condizione di genere e a quella di disabilità, considerando le conseguenze delle diverse tipologie di discriminazione una alla volta e in modo indipendente. Nella realtà, al contrario, le variabili di genere e disabilità spesso agiscono e interagiscono simultaneamente e contestualmente per cui le relative conseguenze sono inseparabili e per essere comprese in profondità devono quindi essere considerate nel loro complesso e in modo integrato».
Lo ha dichiarato al nostro giornale Arianna Taddei, in una lunga intervista da noi recentemente pubblicata, curata da Simona Lancioni e riguardante il libro Come fenici. Donne con disabilità e vie per l’emancipazione (Franco Angeli, 2020), ultima pubblicazione della stessa Taddei, ricercatrice in Pedagogia Speciale al Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo dell’Università di Macerata, opera da noi già presentata in precedenza.
«Le cause del problema – aveva dichiarato ancora Taddei – rimangono di tipo culturale e per tale ragione l’educazione rappresenta lo strumento più potente per rispondere alle emergenze pedagogiche del nostro tempo e affermare una cultura fondata sui diritti. Con questo saggio ho tentato di costruire una mappa di possibili vie che possano sostenere il processo di emancipazione delle donne con disabilità, rivisitando le tematiche della progettazione e dell’accessibilità, dell’educazione e della cura, della prevenzione e della cooperazione. La “pedagogia dell’emancipazione”, in sostanza, include i fondamenti teorici e operativi per riuscire a “fare un passo in avanti” rispetto a radicate condizioni di svantaggio e invisibilità che purtroppo riguardano ancora moltissime donne con disabilità».
Domani, 3 dicembre, in coincidenza con la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, nell’àmbito del ciclo riminese di eventi online Diritto al cuore. Teatro, danza e parole di pace, questo saggio «notevole, innovativo e concreto, che tenta costantemente di tenere insieme teoria e prassi», come l’ha definito Simona Lancioni, verrà presentato nel pomeriggio (ore 18), nel corso di un incontro promosso dall’Associazione EducAid, con il contributo della Regione Emilia Romagna e la collaborazione della RIDS (Rete Italiana Disabilità e Sviluppo).
Vi parteciperanno l’Autrice, insieme a Rita Barbuto, che dirige DPI Italia (Disabled Peoples’ International) e fa parte della RIDS, oltre ad avere curato la prefazione del libro di Taddei. Dal canto suo, Vera Bessone, giornalista del Coordinamento Donne Rimini, in qualità di moderatrice. (S.B.)
L’incontro del 3 dicembre verrà trasmesso in diretta streaming nella pagina Facebook di EducAid. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Michela Fabbri (michela.fabbri.educaid.it).
Per approfondire il tema Donne e disabilità, oltre a fare riferimento al lungo elenco di testi da noi pubblicati, presente a questo link, nella colonnina a destra dell’articolo intitolato Voci di donne ancora sovrastate, se non zittite, si può accedere alla Sezione Donne con disabilità, nel sito di Informare un’h-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli, Peccioli (Pisa).