Tante persone sordocieche che rischiano di restare isolate dalla società

«A causa delle limitazioni imposte per contenere la seconda ondata della pandemia di Covid-19, le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali rischiano di vivere totalmente isolate dalla società e le loro famiglie di dover sopperire ai servizi assistenziali e riabilitativi erogati a singhiozzo o fortemente ridotti»: lo si legge nel messaggio lanciato oggi, 3 dicembre, Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, dalla la Lega del Filo d’Oro, la “storica” Associazione impegnata da oltre cinquant’anni a fianco delle persone sordocieche e con pluriminorazioni psicosensoriali
Bimbo seguito dalla Lega del Filo d'Oro insieme a un'operatrice
Un bimbo seguito dalla Lega del Filo d’Oro insieme a un’operatrice

In occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità di oggi, 3 dicembre, la Lega del Filo d’Oro “storica” Associazione impegnata da oltre cinquant’anni a fianco delle persone sordocieche e con pluriminorazioni psicosensoriali – ha lanciato un preciso monito, in una nota significativamente caratterizzata dal messaggio Nessuno sia lasciato indietro.
«A causa delle limitazioni imposte per contenere la seconda ondata della pandemia di Covid-19 – vi si legge -, le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali rischiano di vivere totalmente isolate dalla società e le loro famiglie di dover sopperire ai servizi assistenziali e riabilitativi erogati a singhiozzo o fortemente ridotti. Inoltre, la mancata piena attuazione della Legge 107/10, che riconosce la sordocecità come una disabilità unica e specifica, e il riconoscimento della LIS (Lingua dei Segni Italiana) e della LIS Tattile, che ancora si fa attendere, escludono di fatto le persone sordocieche dalla vita quotidiana, negando loro il diritto di potersi avvalere, anche in caso di emergenza, di un interprete all’interno di un ospedale».

«Nel nostro Paese, ricordano dall’organizzazione nata a Osimo (Ancona) – si stima siano che quasi 190.000 persone vivano avendo perso in tutto o in parte la vista e l’udito. E sebbene 7 Italiani su 10 sappiano che la sordocecità possa presentarsi alla nascita (per infezioni in gravidanza, nascita prematura, malattie rare ecc.) o che possa arrivare nel corso della vita (a causa di traumi, gravi malattie ecc.), solo 1 italiano su 3 sa che le persone sordocieche convivono 6 volte su 10 con altre disabilità, come quella cognitiva e motoria, che possono isolarle persino dagli affetti».

«Si tratta di fattori – concludono dalla Lega del Filo d’Oro – che rendono ancora più complessa e piena di ostacoli la vita di queste persone, precludendo loro quasi totalmente la possibilità di una dimensione sociale attiva e, di fatto, negando quanto sancito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, riconosciuti e sottoscritti dal nostro Paese, allo scopo di promuovere, proteggere e assicurare loro il pieno ed uguale godimento dei diritti e delle libertà». (S.B.)

A questo link è disponibile un testo di approfondimento sui temi trattati nella presente nota. A questo e a quest’altro link, invece, sono disponibili rispettivamente una video infografica e un’infografica statica, per conoscere la sordocecità. Per ulteriori informazioni: Alessandra Dinatolo (a.dinatolo@inc-comunicazione.it); Chiara Ambrogini (Ufficio Stampa Lega del Filo d’Oro, ambrogini.c@legadelfilodoro.it).

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