Siamo un bambino e una bambina con disabilità e se avessimo potuto, il 3 dicembre ti avremmo detto: ricordati di noi tutti i giorni e usa la parola inclusione solo quando possiamo stare in classe con i nostri compagni. Non ti sei accorto che tante bambine e bambine come noi da marzo a giugno non hanno avuto modo di vedere i compagni, le insegnanti e educatrici e che nemmeno a settembre, alla riapertura delle scuole, erano presenti gli insegnanti di sostegno nella mia classe?
Ricordati di noi tutti i giorni e usa la parola diritti solo quando potremo goderne pienamente. Non ti sei accorto che non abbiamo le terapie che ci servono, che ci sono liste di attesa lunghissime e – ancora prima di entrare nella scuola primaria – non abbiamo più una terapista o vediamo la nostra neuropsichiatra forse una volta all’anno – se va bene – perché ha trecento casi come i nostri da seguire?
Ricordati di noi tutti i giorni e usa la parola discriminazione solo quando non vedrai solo la nostra disabilità. Non ti sei accorto che non ci sono luoghi dove noi possiamo imparare a giocare e che ci aiutino davvero a superare le nostre difficoltà nel gioco, ma solo qualche parco accessibile qua e là?
Ricordati di noi tutti i giorni e usa l’espressione pari opportunità solo quando non ci considererai diversi dagli altri. Non ti sei accorto che non sempre possiamo entrare in un museo perché non c’è qualcuno che possa spiegarci che cos’è l’arte e la bellezza?
Ricordati di noi tutti i giorni e usa l’espressione superiore interesse del fanciullo solo quando risponderai ai nostri bisogni. Perché non hai visto le nostre difficoltà e perché sono state usate le risorse economiche per altri obiettivi?
Ricordati di noi il 3 dicembre e tutti i giorni e usa la parola dignità se ti sei accorto di tutto questo e hai fatto qualcosa per cambiare davvero il mondo che abbiamo attorno e continuerai tutti i giorni fino a quando non ci sarà più bisogno della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Presidente dell’Associazione L’abilità.
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Sordocecità, la rivoluzione inclusiva delle donne Julia Brace, Laura Bridgman, Helen Keller, Sabina Santilli. E poi Anne Sullivan. Le prime quattro erano donne sordocieche, la quinta era “soltanto” quasi completamente cieca, ma non si può parlare…
- L’inclusione riguarda tutti, anche chi "rompe"! «Ci sono degli alunni con disabilità - scrivono Flavio Fogarolo e Giancarlo Onger - per i quali il diritto all’inclusione scolastica viene ancora oggi, troppo spesso, messo in discussione: parliamo…