«È nei momenti più bui che dobbiamo concentrarci per vedere la luce». «Dobbiamo liberarci dalla speranza che il mare esisterà per sempre, dobbiamo imparare a navigare nel vento».
Mi sono capitate quasi per caso sotto gli occhi queste due citazioni di Aristotele Onassis, intanto che mi accingo a scrivere della mostra che l’UICI di Cremona (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) ha inaugurato ieri, 3 dicembre, a Crema, in collaborazione con Crema Zero Barriere, il Comune di Crema e il Centro di Servizio per il Volontariato (CSV) Lombardia Sud, nell’àmbito del Festival dei Diritti 2020, il cui tema di quest’anno è #LaCura. È pensando proprio ai due aforismi dell’armatore greco che non ho potuto trattenermi dal calare questa nostra iniziativa nel momento che stiamo vivendo.
A memoria di persona non credo ci sia qualcuno che possa ricordare un disastro sanitario, economico, politico e sociale come la baraonda generata dall’imperversare in ogni angolo del mondo della pandemia da Covid-19, che ha sostanzialmente interessato i cinque sesti del 2020 e molto probabilmente – ammesso che le promesse sui vaccini vengano mantenute in pieno – interesserà almeno metà del 2021.
Gli ultracentenari ancora in vita non credo abbiano un ricordo chiaro della cosiddetta “Spagnola”, visto che intorno agli Anni Venti del secolo scorso, periodo in cui si scatenò quella malattia, loro erano ancora in tenera età, mentre scrittori, medici e storici avevano – per cause sconosciute -, completamente rimosso l’evento, tranne poi riscoprirlo proprio in questa fase, dove le comparazioni fra le due pandemie, le conferenze, gli articoli, le inchieste varie, le interviste ad esperti o presunti tali hanno riempito le pagine dei giornali e i palinsesti di radio, TV, nonché, ovviamente, la rete internet.
Risulta evidente, almeno al sottoscritto sembra così, che lo sconvolgimento dei comportamenti ha toccato in generale le azioni di ognuno di noi, per cui tutte le previsioni, programmazioni e intenzioni sono andate in breve a farsi benedire, lasciandoci sorpresi, per non dire tramortiti, incapaci di organizzare una qualsiasi reazione adeguata, almeno nella prima parte della pandemia.
A questo ovviamente non poteva sottrarsi la nostra piccola Sezione dell’UICI, che però, smaltito lo smarrimento della prima fase, ha immediatamente risposto e sfruttando le ottime opportunità che le moderne tecnologie mettono a disposizione ha fatto tutto il possibile per tenere uniti i nostri Associati, continuando nel contempo ad operare affinché le istanze e la visibilità delle persone con disabilità visiva non passassero in secondo piano, evitando così il pericolo che sotto la spinta dell’emergenza sanitaria le Autorità e le Istituzioni si dimenticassero di noi.
Questo è il motivo principale che caparbiamente ci ha spinto ad inserire la nostra mostra fotografica Io Ti Vedo Così nell’ambito del Festival dei Diritti 2020, che sotto la regia del CSV Lombardia Sud si tiene a Crema fino al 15 dicembre e che quest’anno, come detto, ha quale tema quello della cura. Cura per la salute, ma anche all’ambiente, alle relazioni, alle comunità, alle città.
Inizialmente era previsto che la mostra fosse esposta in uno spazio chiuso, però con l’aumento dei contagi e il richiamo delle autorità ad evitare assembramenti, lavorando di fantasia, facendo di necessità virtù e sfruttando qualche suggerimento di Francesco Monterosso, project manager dei del CSV Lombardia Sud, abbiamo riversato le immagini su manifesti che sono stati affissi in Via Santa Chiara e resteranno appunto visibili fino al 15 dicembre.
È stato grazie alla fotografa ferrarese Beatrice Pavasini, che attraverso una ventina di scatti ha fissato in immagini la qualità della visione di chi ci vede poco o non ci vede affatto, che questo mondo cerca di emergere.
La mostra, ridotta per opportunità a dodici immagini, ha più di un obiettivo, il primo dei quali è appunto quello di far vedere la qualità della vista di una persona con disabilità visiva, dando nel contempo l’idea di ciò che un ipovedente vede e come e quale differenza c’è fra ipovisione e cecità.
Il secondo obiettivo è quello di dare al passante, attraverso la lettura dei due manifesti descrittivi e di uno sguardo alle immagini, un’idea precisa del carico di difficoltà e frustrazioni a cui un disabile visivo può andare incontro.
E ancora, il terzo scopo è quello di rendere un po’ meno anonima una categoria di persone che, per motivi culturali, ma più che altro oggettivi, vedi le abbondanti barriere sensoriali disseminate per la città, ad oggi risultano sconosciuti ai più.
Quarto ed ultimo, dare una risposta ai tempi complicati che stiamo vivendo, e far sì che la nostra comunità, pur tra mille difficoltà, non si chiuda in un lockdown asettico e incolore, ma continui a far pulsare il proprio cuore verso la cultura, verso le persone con disabilità, verso la solidarietà, e gli altri mille ambiti che popolano la quotidianità di una collettività. Insomma, prendersi cura di Crema che vive.
Responsabile del settore Autonomia dell’UICI di Cremona (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti).
Io Ti Vedo Così. Ipovisioni e non visioni
Mostra fotografica
Crema, Spazi pubblici di affissione di Via Santa Chiara, 3-15 dicembre 2020
Mostra fotografica di forte e immediato impatto visivo ed emotivo, dedicata al mondo dell’ipovisione e della non visione, Io Ti Vedo Così è stata ideata a partire da un lavoro svolto all’interno del Centro Regionale di Ipovisione dell’Unità Oculistica di Cesena, insieme all’UICI di Forlì.
L’esposizione consiste in una serie di pannelli fotografici di figure umane, elaborate e modificate dall’artista Beatrice Pavasini, che ad uno sguardo un po’ distratto possono apparire come delle foto mosse o riuscite male: invece hanno l’intento di riprodurre la qualità di visione caratteristica delle patologie della vista che causano ipovisione e cecità.
Osservando tali immagini le persone normovedenti hanno l’opportunità di vedere il mondo nello stesso modo di persone affette da disabilità visiva grave e, per un momento, di immedesimarsi in quella condizione, così da comprenderne meglio le difficoltà che si trovano ad affrontare nella quotidianità.
La mostra è anche disponibile su YouTube a questo link.
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Sordocecità, la rivoluzione inclusiva delle donne Julia Brace, Laura Bridgman, Helen Keller, Sabina Santilli. E poi Anne Sullivan. Le prime quattro erano donne sordocieche, la quinta era “soltanto” quasi completamente cieca, ma non si può parlare…
- Volontariato al Sud: un patrimonio in movimento* Da uno dei protagonisti del volontariato italiano, una serrata e lucida analisi che guarda al Sud del nostro Paese e che individua quanto si deve fare per non disperdere quell'insieme…