«Includere le persone con disabilità e le organizzazioni che le rappresentano nella pianificazione delle strategie di vaccinazione, fornendo loro, così come alla loro rete di sostegno un accesso prioritario a vaccinazioni sicure, affidabili e gratuite, quando saranno disponibili»: così, già alla fine di ottobre, l’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, aveva dato evidenza alla questione della priorità da dare alle persone con disabilità, quando fossero state disponibili i vaccini per il Covid-19, tramite una lettera aperta a firma di Yannis Vardakastanis, Presidente della stessa EDF, inviata a tutte le Istituzioni Europee (se ne legga anche sulle nostre pagine).
Detto che tale iniziativa ha ricevuto nei giorni scorsi una risposta istituzionale, di cui riferiremo entro breve in altra parte del giornale, sulla medesima questione registriamo oggi, a livello nazionale, il messaggio inviato congiuntamente al Ministro della Salute Roberto Speranza da FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità), a firma dei rispettivi Presidenti Vincenzo Falabella e Nazaro Pagano, ove chiedono «con urgenza e certezza la garanzia e il pieno accesso alle cure e alla salute in condizione di sicurezza ed agibilità anche rispetto alle differenti disabilità, a partire dai futuri vaccini che dovranno essere garantiti per tutte le persone con disabilità e alle persone con quadri clinici di particolare rischio, e non solo per coloro che si trovano in stato di ricovero, nel rispetto della loro libertà di scelta individuale e di quella delle loro famiglie».
«Il dilagare del Covid-19 nel nostro Paese e a livello mondiale – rilevano nel loro messaggio i Presidenti di FISH e FAND -, oltre che mettere a dura prova tutto il sistema Italia, e in particolare il nostro Sistema Sanitario Nazionale e quello di Protezione Sociale, ha fatto precipitare moltissime persone in uno stato di forte preoccupazione, resa ancor più grave dall’incertezza del prossimo futuro, di quelli che saranno i tempi necessari al superamento della crisi e delle conseguenze che questa avrà sulle nostre vite e sulle nostre relazioni sociali. Queste preoccupazioni, con le difficoltà connesse, sono ancora più forti tra le migliaia di persone con disabilità del nostro Paese, le cui condizioni di vita sono già ampiamente determinate da livelli di protezione e inclusione sociale che sappiamo essere non propriamente e adeguatamente compiuti».
«Non possiamo nascondere – prosegue il messaggio – che l’impatto della pandemia sulle nostre comunità ci obbligherà a ripensare molte cose nella nostra vita e a rimodulare alcune priorità in una direzione che preveda innanzitutto la garanzia di una maggiore tutela della salute e della sicurezza dei cittadini tutti, ma ancor di più di coloro che sono maggiormente vulnerabili ed esposti ai rischi connessi alla condizione di salute, trai i quali le tante persone con disabilità. Vanno quindi in campo da subito iniziative di salvaguardia rivolte alle persone con disabilità e alle persone “fragili” con quadri clinici di particolare rischio (immunodepressione; esiti da patologie oncologiche; particolari affezioni), per contrastare il contagio della pandemia».
È dunque alla luce di tutto ciò che i responsabili di FISH e FAND hanno posto la richiesta di cui si è detto inizialmente, di garantire cioè «i futuri vaccini a tutte le persone con disabilità e alle persone con quadri clinici di particolare rischio», non necessariamente che si trovino in stato di ricovero. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: presidenza@fishonlus.it.
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