Caffè Letterario Vesuvio

Il Presidio UICI di Sant’Anastasia e Paesi Vesuviani (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) ha dato il via, sulla propria pagina Facebook, all’iniziativa denominata “Caffè Letterario Vesuvio”, per offrire uno spazio culturale condiviso. «Ogni domenica – informano dall’Associazione campana – pubblicheremo letture di poesie, racconti e romanzi che ci permetteranno di immergerci in un’atmosfera di altri tempi, che farà tornare alla mente gli intellettuali europei dell’800 che si incontravano nei caffè parigini, per discutere di arte, politica e letteratura, scambiandosi idee e pensieri»

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Tante criticità sull’autismo, aggravate dalla lunga emergenza di questi mesi

«Ai numeri preoccupanti riguardanti i casi di autismo – scrivono dall’ANGSA Marche – non corrisponde altrettanta attenzione da parte delle Istituzioni, specie negli atti necessari a mettere in pratica leggi, che pure ci sono, sia a livello nazionale, sia per la nostra Regione. Inoltre, la lunga emergenza che stiamo vivendo ha molto aggravato l’isolamento sociale, mettendo in luce ancor di più quelle lacune del sistema sociosanitario che da anni le nostre famiglie stanno segnalando. Nel segnalare quindi le criticità che riteniamo più importanti, chiediamo interventi urgenti per risolverle»

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Il servizio Dama: ognuno è diverso nell’esercizio dei comuni diritti

Se le persone con disabilità oggi hanno spazi in più per curarsi negli ospedali lo devono anche a Dama – acronimo che in italiano sta per “Assistenza medica avanzata alle persone con disabilità” -, progetto nato nel 2000 all’Ospedale San Paolo di Milano, per consentire alle persone con disabilità grave di essere curate per la loro patologia del momento e non per la loro disabilità, che poteva non avere nulla a che fare con il malessere momentaneo. Antonio Giuseppe Malafarina – che ha visto nascere Dama – ne parla con il fondatore Angelo Mantovani e con l’attuale direttore Filippo Ghelma

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Ufficializzato il Tavolo Regionale sulla Disabilità del Piemonte

«Questo è un importante passaggio procedurale, ma ora bisognerà stilare un’agenda delle priorità, ove agli argomenti “tradizionali” (lavoro, scuola, trasporti), si aggiungano le emergenze dettate dalla pandemia, come la gestione dei centri diurni e residenziali, l’assistenza domiciliare e soprattutto la necessità di inserire tra le categorie da vaccinare con priorità le persone con disabilità»: così Giancarlo D’Errico, Presidente dell’ANFFAS Piemonte e dell’ANFFAS di Torino, commenta l’istituzione, ufficializzata nei giorni scorsi, del Tavolo Regionale sulle Disabilità del Piemonte

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Montecatone in prima linea per il diritto al lavoro delle persone con disabilità

È attiva una collaborazione tra il Servizio Socioeducativo dell’Istituto Riabilitativo Montecatone di Imola (Bologna), la nota struttura che si occupa di pazienti con lesione midollare e/o con grave cerebrolesione acquisita, e l’Ufficio per il Collocamento Mirato dell’Ambito Territoriale di Bologna dell’Agenzia Regionale per il Lavoro, che prevede incontri con i pazienti interessati a conoscere la normativa italiana sul lavoro per le persone con disabilità, con l’obiettivo di formarsi per tempo in tale àmbito, in vista di un possibile futuro professionale

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Un protocollo d’intesa per i diritti delle persone con disabilità

«La collaborazione con le Istituzioni è fondamentale nell’ottica di perseguire un percorso di crescita e sviluppo sociale collettivo, permettendo di continuare a lottare contro ogni forma di discriminazione ed esclusione delle persone con disabilità»: lo ha dichiarato Roberto Zazzetti, presidente dell’Associazione La Meridiana di Ascoli Piceno, dopo che l’Amministrazione Comunale della città marchigiana, in occasione della recente Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, ha rinnovato con La Meridiana stessa un protocollo d’intesa triennale a favore della disabilità

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Donne con disabilità e violenza: un reato specifico o un programma articolato?

«La proposta della giornalista Fiorenza Sarzanini – scrive Simona Lancioni – di prevedere un reato specifico contro la violenza subita da una donna con disabilità, coinvolgendo a tal proposito un movimento di opinione, unito ad un impegno dei media e di tutta la stampa, va certamente salutata con grande favore. E tuttavia, più che puntare sulla creazione di un reato specifico, sarebbe preferibile promuovere un programma articolato, in ottemperanza alle tante raccomandazioni espresse dal GREVIO sull’applicazione in Italia della Convenzione di Istanbul»

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Diritti per tutti, senza esclusione

In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani e dell’anniversario dell’approvazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, si terrà domani, 10 dicembre, l’evento online aperto a tutti “Diritti per tutti, senza esclusione”, a cura di CBM Italia e AICS, in collaborazione con la RIDS, il CISP e l’Università di Macerata, quale occasione di riflessione sulla promozione dei diritti umani delle persone con disabilità nel quadro dell’emergenza sanitaria, economica e sociale in corso

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Lo stato di salute nelle persone con autismo

«Le persone nello spettro autistico hanno complessi bisogni di salute, non limitati alle caratteristiche comportamentali, tutte condizioni che richiedono coerenti percorsi di diagnosi e cura. Dal canto loro, però, i familiari lamentano spesso di non ricevere risposte esaustive da parte dei medici di riferimento»: è per tentare di rispondere a queste problematiche che l’ANGSA Lombardia ha promosso per il 12 dicembre il seminario in rete a partecipazione gratuita, intitolato “Lo stato di salute nelle persone con autismo: cosa è importante sapere per vivere meglio”

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Il coronavirus, l’affetto e la cura

«Ma è proprio necessaria – scrive Marco Geddes – la ricerca di corporeità con le persone anziane e con disabilità che vivono nelle strutture residenziali? Non basterà un’adeguata informazione, una visione a distanza, la voce trasmessa dal cellulare? No, non basta! E se a livello nazionale questa problematica ha portato a recenti indicazioni da parte del Ministero della Salute, è ora indispensabile che le Regioni le mettano in atto al più presto, tramite le Aziende Sanitarie e i Servizi Sociali dei Comuni, nell’àmbito delle strutture da loro gestite»

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