«La Pubblica Amministrazione indice gare d’appalto per acquisire beni o servizi, ma, politicamente parlando, le Associazioni dei pazienti sono convinte che non sempre sia possibile gestire la Sanità Pubblica con esclusivo riguardo ai princìpi di finanza, poiché, socialmente parlando, esistono elementi che incidono direttamente sul volontariato socio-sanitario e sui professionisti della salute (medici, infermieri, ostetriche, fisioterapisti, etc.). In altre parole, non tutto, in Sanità, è possibile ridurre ad una valutazione contabile e alla compatibilità finanziaria».
È partendo da questo principio che insieme a una Federazione mondiale, la WFIPP (World Federation of Incontinence and Pelvic Problems), le organizzazioni nazionali FAVO (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia), con 550 associazioni aderenti, FAIP (Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici) e la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che possono contare rispettivamente su 550, 21 e 36 Associazioni aderenti, hanno attivato per il prossimo anno un Golden Globe sui dispositivi medici monouso, ovvero un premio nazionale sulle buone prassi in questo àmbito, iniziativa patrocinata dalla Conferenza Stato Regioni, dalla FARE (Federazione delle Associazioni Regionali degli Economi e Provveditori della Sanità), dalla SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici) e da Confindustria Dispositivi Medici.
Il Premio stesso era stato già annunciato qualche mese fa, insieme alla pubblicazione di un ampio documento, ripreso anche sulle nostre pagine (se ne legga a Un premio alle buone prassi sull’acquisto di dispositivi medici monouso).
«Le persone toccate da questa iniziativa – spiegano i promotori della stessa – possono essere definite come “speciali”, perché, contrariamente a quanto accade in altre patologie, per ottenere la “continenza” e avere una qualità di vita quantomeno dignitosa, sono costretti, loro malgrado, ad utilizzare e richiedere alle ASL sacche, placche, cateteri, condom, pannoloni, traverse, cannule tracheali, prodotti per piaghe da decubito, ovvero articoli che, tecnicamente parlando, vengono definiti “dispositivi medici monouso”. Attualmente, però, le disposizioni emanate sulle norme nazionali (LEA-Livelli Essenziali di Assistenza) vengono formulate dalla Commissione Nazionale sui LEA la quale sottovaluta il fatto che tali dispositivi siano soggetti a “gare d’appalto pubbliche”, con tentativi da parte delle Centrali di Acquisto e delle ASL di consegnare ai pazienti monoprodotti, il cui unico requisito, con mille artifizi, risulta essere il solo prezzo più basso, escludendo quasi sempre i prodotti di qualità ed innovativi».
«Convivere con feci, urine, deiezioni e cattivi odori ventiquattr’ore su ventiquattr’ore – si aggiunge – e in ogni condizione fisica e climatica, è cosa semplice a dirsi, ma non a farsi. Le principali tematiche che attanagliano queste persone sono infatti emarginazione sociale, mancanza di autostima, fondato rischio di perdita del posto di lavoro, mancata attuazione dei PDTA (Piano Diagnostici Terapeutici Assistenziali), burocrazia perenne negli Uffici Protesi. Con questa iniziativa, dunque, intendiamo fare emergere, senza tabù, proprio quegli aspetti meno conosciuti del problema».
Il Golden Globe sottende naturalmente una precisa istanza rivolta al Governo, che viene sintetizzata così: «I dispositivi medici per le persone stomizzate, così come per le persone che devono sottoporsi a cateterismo intermittente o laringectomizzate, dovrebbero essere considerati “prodotti salvavita” da non attribuire tramite gare d’appalto, poiché senza di essi questa tipologia di pazienti non può vivere e riabilitarsi. In sintesi, le nostre organizzazioni chiedono al Presidente del Consiglio che questi dispositivi siano stralciati dal “Decreto Sblocca Cantieri” e dalla gestione del Garante della Concorrenza del Mercato».
Il Premio Nazionale sulle Best Practices in merito alle procedure d’acquisto di dispositivi medici monouso (stomia, laringectomia, cateterismo e wound-care [“cura di lesioni cutanee difficili”, N.d.R.]) verrà dunque assegnato ogni anno nelle quattro differenti categorie indicate, in occasione della Giornata Nazionale per la Prevenzione e la Cura dell’Incontinenza del 28 giugno.
Dal canto loro, sia le Regioni che la Consip (Centrale Nazionale di Acquisti della Pubblica Amministrazione), le Centrali d’Acquisto Regionali, le ASL e Confindustria Dispositivi Medici potranno segnalare direttamente alla FINCOPP (Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico), Associazione capofila dell’iniziativa, casi di buone prassi, scrivendo a segreteria@finco.org (PEC: finco@gigapec.it).
Della Commissione Giudicante, in rappresentanza delle varie organizzazioni coinvolte, faranno parte il coordinatore Andrea Tisselli, insieme a Filippo La Torre, Francesco Diomede, Marcello Stefanì, Cristina Dieci, Roberto Persio, Giuseppe Nebbioso, Laura De Ruggiero e Federico Conte.
Quelle che verranno ritenute come le migliori dieci gare nazionali riceveranno una menzione in occasione della Giornata Nazionale per la Prevenzione e la Cura dell’Incontinenza del 28 giugno e ai benemeriti andrà una “Pergamena”, nella quale le Associazioni dei pazienti certificheranno il riconoscimento del Premio in virtù del risultato ottenuto a livello nazionale. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteria@finco.org.